Con 128 tavole a colori fuori testo
Repertorio delle piante citate a cura di Enrico Scarici
Traduzione di Emanuela Borio
Il giardino in movimento racchiude in sé diversi gradi di leggibilità: è una guida per il giardiniere, è un trattato di filosofia della natura, è un resoconto letterario delle esperienze che Gilles Clément (paesaggista, ingegnere agronomo, botanico ed entomologo) ha fatto interagendo con la natura. E parte non secondaria dell’importanza di questo libro sta nell’imponente apparato di immagini che lo stesso autore ha raccolto a corredo del suo racconto.
Non un manuale o un prontuario, dunque, non si tratta di precetti o prescrizioni, ma un vero e proprio viatico, la scorta di provviste per il viaggio attraverso quello che Clément ama definire – nel quadro di una analisi che spesso mostra anche i limiti dei concetti tradizionali dell’ecologia – il giardino planetario.
Indispensabile, per il giardiniere (come Clément stesso ama farsi definire), è innanzi tutto un’educazione dello sguardo, allo scopo di acquisire la facoltà di rinvenire ciò che nel mondo vegetale è al contempo invisibile e fondamentale. E in tal senso questo libro fa da complemento al Manifesto del terzo paesaggio, pubblicato da Quodlibet nel 2005, integrandone e arricchendone le idee in forma più estesa e narrativa.
Dall’altro lato vengono descritti e analizzati nel dettaglio una miriade di casi concreti per rendere trasparente cosa significhi dare corpo a un’idea paradossale come quella di «giardino in movimento», spazio in cui la natura non è assoggettata e soffocata dalle briglie di un progetto, di uno schema preconfezionato, e dove spesso è più prezioso sapere cosa non fare piuttosto che intervenire e aggredire. Si apprende l’arte di agevolare, favorire, incoraggiare, e mentre «il gioco delle trasformazioni sconvolge costantemente il disegno del giardino», tanto il giardiniere, ovvero il «guardiano dell’imprevedibile», che ogni eventuale visitatore, possono nutrirsi delle immancabili dosi di sorpresa che la natura riserva loro quando si esprime finalmente nella sua pienezza.
Gilles Clément (Argenton-sur-Creuse, 1943), è stato
a lungo docente presso l’École nationale supérieure de
paysage di Versailles. Scrittore prolifico, ha influenzato
con le proprie teorie e con le proprie realizzazioni (tra
queste il Parc Matisse di Lille e, a Parigi, il Parc André
Citroën di Patrick Berger e il Musée du quai Branly di
Jean Nouvel) un’intera generazione di paesaggisti. Da
molti anni conduce esperimenti nel suo giardino di
La Vallée (Nuova Aquitania). Nel 2022 ha ricevuto il
Global Award for Sustainable Architecture dalla Cité de
l’architecture et du patrimoine di Parigi.
Con Quodlibet ha pubblicato Manifesto del Terzo paesaggio
(2005, 2016), Il giardino in movimento (2011, 2023), Breve storia del giardino (2012), Giardini,
paesaggio e genio naturale (2013), Ho costruito una casa da
giardiniere (2014, 2022), L’Alternativa ambiente (2015),
Breve trattato sull’arte involontaria (2019).