Catalogo / Storia del ritratto in cera

Storia del ritratto in cera

A cura di Pietro Conte
Con un saggio introduttivo di Georges Didi-Huberman

ISBN 9788874623815
2011, pp. 232
160x225 mm, brossura con bandelle
€ 24,00
€ 22,80 (prezzo online -5%)
Acquista
Preferiti
  
StoreDB
Il libro

Materiale viscoso e malleabile per eccellenza, la cera si è sempre rivelata particolarmente adatta all’arte del ritratto, consentendo di restituire i dettagli più delicati e persino il colorito naturale del modello. Ma sono proprio queste sue qualità a costituirne al contempo il lato oscuro, dando corpo all’incubo e all’ossessione di una perfetta metamorfosi. La statua di cera non allude alla realtà, bensì la replica. E lo fa così bene che il problema – come aveva già visto Freud – non è soltanto lo scambio tra immagine e realtà, ma anche e soprattutto la possibile animazione dell’immagine stessa. Si insinua il dubbio che un oggetto privo di vita sia invece animato, e che l’immagine non sia soltanto immagine, cosa, mero oggetto, ma che con essa in qualche modo ne vada della vita stessa del modello, dell’originale, della realtà. Per questo suo carattere di inquietante supplenza, la storiografia ufficiale dell’arte ha sempre guardato con sospetto alla figura di cera, tenendola accuratamente a debita distanza. Fa coraggiosa eccezione la Storia del ritratto in cera di Julius von Schlosser, che ai primi del Novecento, raccogliendo uno spunto di Aby Warburg, costringe la storia dell’arte a occuparsi di questa perturbante classe di oggetti e a orientarsi in direzione di una ben più ampia e problematica storia dell’immagine. Una storia che continua ad appassionare il nostro presente, come dimostrano le pratiche ceroplastiche di artisti contemporanei quali Bruce Nauman e Maurizio Cattelan.

L'autore
Julius von Schlosser

Julius von Schlosser (1866-1938) è stato uno degli ultimi e più grandi rappresentanti della celebre Scuola di Vienna. Allievo di Franz Wickhoff e venerato maestro, tra gli altri, di Ernst Gombrich, Hans Sedlmayr, Fritz Saxl, Ernst Kris e Otto Kurz, nel 1901 divenne Direttore delle Collezioni di Scultura e Arti applicate del Kunsthistorisches Museum di Vienna, per poi succedere a Max Dvořák, nel 1922, alla cattedra di Storia dell’arte. Nel 1923 pubblicò L’arte del Medioevo, mentre nel 1924 fu la volta della monumentale Letteratura artistica, frutto della sua raffinata erudizione umanistica e strumento ancor oggi indispensabile per la conoscenza delle fonti della storia dell’arte moderna. Studioso rigoroso e attento ai problemi filologici e testuali della ricostruzione scientifica, Schlosser seppe anche indicare la strada verso la riscoperta di settori trascurati della storia dell’arte, come dimostrano Raccolte d’arte e di meraviglie del tardo Rinascimento (1908) e Storia del ritratto in cera (1911).

Volumi della stessa collana