Infuria il dibattito sulla realtà, e si fanno i conti con il postmoderno. A latere di questi eventi recenti, e per la loro migliore comprensione, si offre qui una breve storia «per costellazioni» del processo di perdita della realtà, e del suo principio, a partire dai primi decenni del XX secolo, dovuta alla via via sempre più massiccia profusione di immagini e apparenze da parte dei mass media – fotografia e cinema, radio, televisione, reti informatiche e PC. È quel che già Nietzsche, profeticamente, chiama il «diventare favola» del mondo vero, e che Benjamin, Adorno, Anders, Debord, Baudrillard, Vattimo definiscono, ciascuno a modo suo, allegoria, illusione, fantasma, spettacolo, simulazione, interpretazione. Che il Novecento sia il secolo dello scacco alla realtà imposto dalla derealizzazione mediatica è chiaro per tutti, ma diversi sono gli atteggiamenti e le strategie che ciascuno propone di adottare: c’è chi lo considera una iattura da combattersi in tutti i modi, chi invece lo ritiene una chance di emancipazione. Benjamin parla di risveglio, Adorno di alienazione; Baudrillard di terrore, Vattimo di libertà. Ma la vera questione aperta è quella pratica, qui affrontata nella prospettiva di una est-etica della derealizzazione che, «riscoprendo» Schopenhauer e Foucault in chiave attuale, si muove nel tentativo di coniugare massima apertura estetica verso le apparenze, e massima capacità etica di governare le apparenze stesse e i loro effetti derealizzanti.
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Giovanni Gurisatti insegna Storia dell’estetica contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova. Studioso di Schopenhauer e dell’estetica del Novecento, traduttore di Heidegger, al pensiero di Benjamin ha dedicato vari saggi e una monografia, Scrittura e idea. Introduzione alla lettura della «Premessa gnoseologica» al «Dramma barocco tedesco» di W. Benjamin (Tamoni 1992). A una originale contestualizzazione «fisiognomica» dell’opera benjaminiana è rivolto anche il suo Dizionario fisiognomico. Il volto, le forme, l’espressione (Quodlibet 2006).