«Sarà opportuno dunque rivedere il conteggio dei valori che ci opprimono
quotidianamente. Perché mai dobbiamo dare addirittura un posto
privilegiato al lavoro quando tutti sappiamo che l'ozio è il massimo
produttore di idee e quindi di civiltà. E che cosa mai dire della
ricerca universale della felicità quando ogni persona assennata sa
quanto la felicità sia stata sopravvalutata».
Fabbricare ombre, allevare querce, come riuscire a non calpestare le
formiche e a perdere involontariamente lettere che ci sono sgradite. Il
tutto seguito da una serie di biografie immaginarie di otto personaggi
"storici", dall'antichità classica fino al Settecento (insuperabile
quella dedicata all'uomo che inventò la polvere). Con calviniana
leggerezza il grande Malerba ci intrattiene, ci consola e ci prende in
giro.