Recensioni / Il poema ferroviario di Venedikt Erofeev

A molti il suo nome è noto perché ne parla Limonov, denigrandolo con malcelata invidia, nell'omonimo bestseller di Emanuele Carrère. Ma Venedikt Erofeev è uno dei più amati e noti scrittori russi del Novecento, dalla vita altrettanto travagliata del suo ormai celebre detrattore. Ora la casa editrice Quodlibet riporta tra gli scaffali delle librerie la sua opera più importante, "Mosca-Petuski. Poema ferroviario". Scritto nel 1973, circolato clandestinamente nell'ultima fase dell'era sovietica e pubblicato ufficialmente in patria solo nel 1990, è il racconto di un'estasi superalcolica tra la stazione di Mosca e quella di Petuskì, metafora per l'insofferenza del regime ormai morente.

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