Recensioni / Pillole d'autore

Gianni Celati è uno scrittore vagabondo dallo stile inconfondibile che non ha mai smesso di scrivere e spostarsi. I suoi scritti sono caratterizzati da un’evidente spontaneità, immediatezza e comicità. Secondo Celati narrare significa disperdersi, far divagare la propria mente, allontanarsi dagli schematismi e dalle convenzioni, come quando si guardano le nuvole in cielo cercando di indovinarne la forma mutevole. Tra le sue opere, oltre a La banda dei sospiri, si possono ricordare: Comiche, Le avventure di Guizzardi, Lunario del Paradiso, Narratori delle pianure, Quattro novelle sulle apparenze, Verso la foce, Avventure in Africa, Cinema naturale, e Fata Morgana.

Il romanzo La banda dei sospiri, pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1976 e più recentemente da Quodlibet, è la storia di un allegro, puzzolente e tragicomico ragazzino di nome Garibaldi, e della sua sgangherata famiglia che include: un padre sbraitone e bestemmiatore, una madre sarta che fa compassione, un disgraziato fratello, inventore di storie strampalate e aspirante romanziere, e vari zii, nonni e cugini, ognuno con i loro tic e le loro manie. Il piccolo Garibaldi, come ogni ragazzo della sua età, frequenta la scuola, descritta come un luogo strambo in cui a insegnare c’è un maestro pelato con la fissa delle poesie a memoria, e a tentare di imparare dei bizzarri compagni, che più che pensare a studiare sono soliti masturbarsi sotto i banchi mentre il loro insegnante svolge le sue lunghissime e noiosissime lezioni su Leopardi. In mezzo a questo divertente e giocoso sfondo, Garibaldi, con i suoi occhi di bambino, indaga sulle attività dei grandi come la politica, la religione e il sesso traendone delle spassose conclusioni. La banda dei sospiri è un libro comico perfetto che rallegra il lettore portandolo in un mondo infantile e colorato.