Adolf Reinach, allievo di Edmund Husserl ma critico della svolta idealistico-trascendentale del maestro, è stato forse il fenomenologo che meglio ha incarnato l’ideale di filosofia da questi presentato nelle Ricerche logiche. Considerato il fondatore dell’odierna «fenomenologia realista», non si definì mai «realista». Reso dai suoi attuali epigoni l’iniziatore di una crociata filosofica, che probabilmente non condusse, quella contro l’idealismo e, in particolare, contro l’idealismo fenomenologico, ha recentemente goduto di nuova fortuna proprio in virtù della sua riscoperta ideologica. Il presente studio intende smantellare tale sovrastruttura per verificare se la «fenomenologia» di Reinach sia stata anche, effettivamente, un «realismo». Ne verrà un quadro innovativo, all’interno del quale l’espressione «fenomenologia realista» troverà il suo autentico senso filosofico.
Marco Tedeschini (1984) è attualmente titolare di una borsa di studio post-doc presso gli Archivi Husserl di Parigi. Si è occupato della cosiddetta controversia idealismo-realismo in fenomenologia. Studioso di questa importante corrente di pensiero, intende rintracciarne le profonde connessioni con l’estetica all’interno di una più ampia riflessione sul problema del dato immediato.