Il film del Pataffio dal 18 agosto al cinema
Il pataffio di Malerba è un buffo romanzo che si muove in un medioevo pieno di fame e carestia. I nomi dei personaggi sono già un eloquente programma, il marconte Cagalanza, la marcontessa Bernarda, grassa e scontenta, la corte tutta disgraziata e approssimativa, con i soldati arrugginiti e affamati, i contadini più affamati ancora, raramente qualcuno trova un pollastro o un somaro cotto, più spesso lo sogna. Alla fame non c’è mai fine, e questa è la trama fondamentale che accomuna contadini e sgangherati signori. Si parla un bellissimo maccheronico semi romanesco, semi latino, o semi qualcosa d’altro. Parente prossimo della Armata Brancaleone di Mario Monicelli.
«Cancherum ve accipiat tutti quanti, razza de serpenti, de vermini, de paraculi! Stramaledictus siat filius matrignota qui sassata tiravit in oculum meum!»
Luigi Malerba (Parma 1927 – Roma 2008) è uno dei migliori e più apprezzati autori italiani del secondo Novecento. Ha scritto libri memorabili che hanno lasciato il segno in chi li ha letti, influenzando la parte migliore della letteratura italiana contemporanea. Tra i tanti: Il serpente (1966), Salto mortale (1968), Il protagonista (1973), Le rose imperiali (1974), Dopo il pescecane (1979), Il pianeta azzurro (1986), Testa d’argento (1988), Fantasmi romani (2006). Nelle edizioni Quodlibet: Le galline pensierose (2014), Consigli inutili (2014), Il pataffio (2015), Storiette e Storiette tascabili (2016), Strategie del comico (2018), Mozziconi (2019). Ha lavorato per il cinema e per diversi giornali.