Con uno scritto di Francesco Ciafaloni
Maestri visti da lontano come Leone Ginzburg e la sua lezione di editore, maestri (e amici) visti da vicino come Raniero Panzieri e Sebastiano Timpanaro, un fratello maggiore come Renato Solmi, amici come Piergiorgio Bellocchio, lettore appartato e militante, un redattore in cui specchiarsi come Gianni Sofri. E poi Italo Calvino e i grandi intellettuali che hanno fatto la casa editrice Einaudi e la sua leggenda. E i tanti compagni, noti e meno noti, degli anni delle passioni politiche e delle riviste militanti. Luca Baranelli ha sempre avuto buona memoria. Negli scritti scelti dai suoi amici per festeggiarne gli ottant’anni è ricostruita, con l’aiuto di lettere e documenti, una stagione della cultura italiana che ora pare lontana e irripetibile e resta perciò un esempio da trasmettere.
Luca Baranelli (Siena, 1936) ha lavorato dal 1962 al 1985 nella redazione di Einaudi. Si occupa da anni di Italo Calvino, di cui ha curato fra l’altro per Mondadori Album Calvino (con E. Ferrero, 1995), Lettere 1940-1985 (2000), Sono nato in America… Interviste 1951-1985 (2012). Con le Edizioni della Normale di Pisa ha pubblicato la Bibliografia di Italo Calvino (2007). Ha inoltre curato scritti di Bilenchi, Cases, Colorni, Contini, Renato Solmi, Timpanaro.
(Foto: Vincenzo Cottinelli, 2014)