Autori / Franz Brentano

Franz Brentano

Franz Brentano nacque il 16 gennaio 1839 a Marienberg am Rhein, nelle vicinanze di Boppard, in una famiglia di antiche origini italiane. L’ultimo dei suoi fratelli fu Lujo, economista e premio Nobel. Ebbe come zii paterni Clemens Brentano, poliedrico poeta romantico, e Bettina von Arnim, ispiratrice di geni e appassionata corrispondente di Goethe. Iniziò i suoi studi universitari a Monaco, per trasferirsi poi a Würzburg, a Berlino, dove si avvicinò alla filosofia aristotelica sotto la guida di Trendelenburg, a Münster, finendo per addottorarsi a Tubinga, nel 1862, con una dissertazione Sui molteplici significati dell’essere secondo Aristotele, che divenne determinante per la stessa formazione di Heidegger. Nel 1864 fu ordinato sacerdote e nel 1867 venne pubblicato il suo scritto di abilitazione, riguardante la Psicologia di Aristotele e la dottrina del nous poietikos. Dal 1866 iniziò a tenere corsi presso l’Università di Würzburg, dove ebbe come allievi, tra gli altri, Carl Stumpf, Anton Marty, Hermann Schell e Georg von Hertling. A partire dal 1869, poco dopo la convocazione del Concilio Vaticano I, iniziò a maturare un distacco nei confronti della Chiesa, che lo portò nel 1873 a lasciare il sacerdozio e a rinunciare al ruolo di professore, ottenuto l’anno precedente. L’uscita dalla Chiesa avvenne formalmente nel 1878. Nel 1874 ottenne la nomina a professore ordinario presso l’Università di Vienna. Nello stesso anno comparve a Lipsia il suo opus maius, La psicologia dal punto di vista empirico, che ha avuto grande influenza sulla filosofia contemporanea e, in particolare, sugli inizi della riflessione fenomenologica. Negli anni del magistero viennese, oltre agli allievi della cerchia più ristretta, seguirono le sue lezioni Alexius Meinong, Edmund Husserl, Kazimierz Twardowski e Sigmund Freud. Nel 1880 prese la decisione di sposarsi, rinunciando per questo – oltre alla cittadinanza austriaca – anche alla cattedra. Tornò a svolgere le funzioni di Privatdozent e nel 1899 pubblicò Sull’origine della conoscenza morale, scritto che influenzò grandemente anche Max Scheler. Tramontata la possibilità di riprendere il ruolo di professore, nel 1894, dopo la morte della moglie, prese la decisione di lasciare l’Austria, spiegando in un saggio le vere ragioni del suo congedo. Nel 1895 lasciò l’Austria in direzione dell’Italia, passando per la Svizzera, dove soggiornò brevemente. Visse in Italia per circa vent’anni, prendendo la cittadinanza italiana e risiedendo per lo più a Firenze. Nel 1897 si risposò. Nel 1896 e nel 1905 partecipò a due importanti congressi di psicologia. Nell’ultima fase della sua vita, oltre a dare alle stampe alcuni scritti aristotelici, pubblicò nel 1911 un’appendice alla «psicologia dal punto di vista empirico» (Sulla classificazione dei fenomeni psichici). Dopo la discesa in guerra dell’Italia contro Austria e Germania, nel 1915 lasciò Firenze per trasferirsi a Zurigo, dove morì il 17 maggio del 1917, prima di essere trasportato ad Aschaffenburg nella tomba di famiglia.