Licenziato in teologia e laureato in filosofia, Filippo Mignini è professore emerito di Storia della filosofia nell’Università di Macerata. Studioso della filosofia moderna, con particolare riferimento al periodo che va da Cusano a Leibniz, è noto per i suoi studi su Spinoza. Assessore alla cultura della Provincia di Macerata (1995-1999), ha avviato progetti di ricerca e pubblicazione su tre personaggi del territorio non adeguatamente valorizzati: Matteo Ricci, Alberico Gentili e Romolo Murri. Nel 2010, quarto centenario della morte di Matteo Ricci,
ha curato per la Regione Marche quattro grandi mostre su
Ricci a Pechino, Shanghai, Nanchino e Macao. Ha promosso
la costituzione di un Istituto Confucio a Macerata (2011),
grazie a una convenzione tra l’Università di Macerata
e la Normal University di Pechino.
Profondamente convinto della potenza coinvolgente e chiarificatrice del teatro, ha già promosso riduzioni sceniche di opere filosofiche, dallo Spaccio de la bestia trionfante di Bruno (1991) al Diogenes cynicus redivivus di Comenio (1992), e curato letture sceniche su Bruno (1999), Ricci (2001), Murri (2004 e 2007), Spinoza (2009) e Lucrezio (2012).
Per Quodlibet ha pubblicato: Per aver troppo amato il mondo. Dialogo in due atti sulla violenza tra un giurista e un filosofo (2012) e Europa e Cina.