Autori / Alberto Rosselli

 
Alberto Rosselli

Alberto Rosselli nasce a Palermo il 23 giugno 1921. Nei primi anni Quaranta si iscrive alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Dopo pochi mesi è costretto a interrompere gli studi a causa della guerra dove viene coinvolto come militare. Con lui partono anche i due fratelli maggiori, Paolo e Piero, già laureati in Ingegneria. In seguito alla morte di entrambi, Rosselli viene internato in Svizzera, dove rimane per circa due anni. È qui che incontra Ernesto Nathan Rogers che, insieme ad altri colleghi, tiene dei corsi di Architettura nei campi universitari d’internamento. Qualche mese dopo inizia a frequentare la Scuola di Architettura a Losanna, dove rimane fino al rientro in Italia con la fine della guerra. Completa gli studi nel 1947 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Dal 1949 al 1954 cura la rubrica Disegno per l’industria su «Domus», rivista diretta da Gio Ponti.
Nel 1951 inizia la sua professione di designer lavorando per aziende come Cassina, Fiat-Orlandi, Kartell, Montecatini, RIMA e Saporiti, dove sperimenta nuovi materiali e tecnologie di produzione. È con quest’ultima che condividerà il rapporto più duraturo (1968-1976) e con la quale disegnerà i suoi prodotti più iconici (poltrone Jumbo, Jarama, Moby Dick e Play) realizzati in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro.
Nel 1952 si associa a Gio Ponti e all’ingegnere Antonio Fornaroli nello studio di architettura Ponti-Fornaroli-Rosselli (PFR) con sede a Milano in via Dezza 49, nel laboratorio-capanno già studio di Gio Ponti e redazione di «Domus». È con loro che lavorerà a progetti celebri come il Grattacielo Pirelli a Milano (1956-1960) o i Segretariati del nuovo Governo del Pakistan a Islamabad (1962-1965).
È ideatore e direttore della rivista «Stile Industria» (1954-1963), con la quale apre un discorso sul ruolo del designer e sul significato di design all’interno del complesso rapporto tra progettista, industria e pubblico, sottoponendo ai lettori suggestioni provenienti dall’Italia e dal panorama internazionale.
È sempre nello stesso anno, il 1954, che la Rinascente istituisce il premio Compasso d’Oro, un riconoscimento rivolto ai migliori risultati della produzione industriale in Italia. Il premio nasce da un’idea di Gio Ponti e Alberto Rosselli ed è fortemente sostenuto da Aldo Borletti e Cesare Brustio (direzione della Rinascente). Il marchio del premio è disegnato da Albe Steiner in collaborazione con l’Ufficio Pubblicità della Rinascente, mentre Rosselli e Marco Zanuso progettano il compasso oggetto del premio.
Nel 1956 è tra i fondatori dell’ADI, Associazione per il Disegno Industriale, di cui è primo presidente (1956-1957) e membro del consiglio direttivo (1967-1968).
Partecipa come relatore a numerosi convegni internazionali come la Design Conference ad Aspen (1956), la World Design Conference a Tokyo (1960) e alle assemblee dell’International Council of Societies of Industrial Design (ICSID) di Venezia, Parigi e Vienna (1961-1963).
Dal 1963 è libero docente al Politecnico di Milano dove tiene il corso di Progettazione artistica per l’industria presso la Facoltà di Architettura portando all’interno dell’Università la materia del design. Qui dirige un gruppo di ricerca formato da Adriana Baglioni, Costantino Corsini, Luigi Moretti, Marco Simonazzi e Giuseppe Turchini.
I suoi lavori più maturi nell’ambito del disegno industriale risalgono all’inizio degli anni Settanta con la progettazione di veicoli per la Carrozzeria Fiat-Orlandi, come il pullman Gran Turismo Meteor (1968-1970) e la Cabina per autocarro (1970-1971), l’ideazione della Casa mobile in occasione della mostra Italy: the New Domestic Landscape al MoMA di New York (1971-1972), e la progettazione di sistemi componibili, come il Sistema per l’edilizia industrializzata (Case Romagnoli) (1969-1970), le Unità sanitarie prefabbricate per I.C.S. (1972-1973), o il sistema di arredi per uffici per Facomet (serie Talking Office, 1971-1973).
Muore a Milano il 10 luglio 1976.