Lu Yu, vissuto tra il 733 e l’804 nella Cina della dinastia Tang, letterato e poeta, ebbe una giovinezza avventurosa e un’esistenza romanzesca: secondo alcune biografie, fu un trovatello rinvenuto sulla sponda di un fiume da un monaco, che lo adottò e lo allevò finché il giovane fuggì dal monastero per unirsi a una compagnia di attori girovaghi. Notato dal governatore di Jingling che ne intuì il talento letterario, Lu Yu divenne amico di eruditi e potenti; si ritirò poi tra i boschi di Tiaoxi, dove condusse una vita da eremita. Le opere attribuitegli sono cinquantasette, fra scritti in prosa e in versi: tra le diciassette opere arrivate fino a noi la più lunga è il Chajing, questo celebre Canone del tè per il quale, dopo la morte, Lu Yu è stato venerato come il «dio del tè», patrono di tutti i cultori dell’arte di preparare e degustare la bevanda orientale.