Giorgio Agamben, Una buona notizia

Una buona notizia

Nella cupa situazione in cui ci troviamo ci sono a volte delle buone notizie. Una di queste è per me la decisione della stampa cosiddetta del mainstream di non recensire i miei libri e di non nominare in alcun modo il mio nome. Che il mio nome compaia su quelle pagine che nei due ultimi anni hanno mostrato il loro servilismo sarebbe per me causa di disagio e non posso che essere grato ai giornalisti per la loro decisione. Il contegno dei media in questi due anni resterà infatti come una delle pagine più vergognose nella storia del nostro paese. Quando un giorno gli storici indagheranno su quanto è avvenuto, i media figureranno in prima linea fra i complici di crimini politici di cui solo allora si potrà forse misurare pienamente l’entità. Apparirà allora senza possibili scusanti la responsabilità dei giornalisti che, com’era avvenuto nel ventennio fascista, sapevano e tuttavia hanno obbedito senza porsi problemi agli ordini dei loro direttori. Perché hanno taciuto? Perché hanno obbedito?

12 settembre 2022
Giorgio Agamben