Nel mondo attuale le merci circolano liberamente, mentre gli esseri umani sono costretti tra barriere sempre più arbitrarie. Il canale di Otranto, un fiume fra la Grecia a la Turchia, lo stretto di Gibilterra segnano i confini fittizi e asimmetrici dell’Europa. Facilmente attraversabili da alcuni e invalicabili per altri, i confini di oggi contribuiscono a creare le differenze: ricchi e poveri, turisti e stranieri, occidentali e migranti, viaggiatori legali e viaggiatori clandestini. Il divieto che viene imposto solo ad alcuni di restare prigionieri del luogo di appartenenza ci spinge a interrogarci, con l’aiuto di alcune riflessioni di Kant e di Hannah Arendt, sul significato possibile della politica nel mondo della globalizzazione.
Antonella Moscati ha scritto Modi d’essere. Note sull’incondizionato e la prova ontologica (Siena 1996), Verbali (Paris 2000) e Una quasi eternità (Roma 2006). Ha curato l’edizione italiana di Dell’Io come principio della filosofia di Schelling (Napoli 1991/97) e pubblicato articoli su Kant, il neokantismo di Marburgo, Benjamin e Hannah Arendt.