Europeana è un libro straordinario, nel senso anche di molto insolito. Sono scampoli della storia europea del Novecento, accumulati come si accumulano i giornali vecchi in uno sgabuzzino. Le più diverse notizie date di seguito, con pari importanza, alla rinfusa: tragedie, progressi, scoperte, omicidi, politica, guerre… sembra ci sia tutto in questo libro, ma a pezzettini, come ritagli di un’enciclopedia, ma anche come se il ventesimo secolo, questo prodigioso e terribile ventesimo secolo, fosse ormai laggiù, distante e semisepolto con tutte le sue agitazioni, irrequietezze e idee pazze; come fosse già una civiltà antica di cui restano solo frammenti.
L’edizione originale in lingua ceca è del 2001 ed è stata tradotta con grande successo in tutte le maggiori lingue.
«E nel 1986 fu creata una bambola Barbie con la divisa a righe dei campi di concentramento con un piccolo copricapo a righe sulla testa».
Trailer realizzato da Anna Margotti nell’ambito del corso Area Non Fiction di bottega finzioni, Bologna
Patrik Ourednik (Praga 1957) ha lasciato la Cecoslovacchia nel 1984 e da allora vive a Parigi. Scrittore, traduttore, redattore di enciclopedie, ha pubblicato Anno ventiquattro (1995), Trattato sul buon uso del vino (1995), Istante propizio, 1855 (2006), Caso irrisolto (2006), Oggi e dopodomani (2011). Ha scritto anche drammi per il teatro, poesia, e saggi sulla lingua ceca. Per Quodlibet Compagnia Extra ha pubblicato Europeana (2017).