Esponente di una nutrita cerchia di professionisti sganciata dai circuiti accademici e istituzionali dell’architettura, Silvano Rossini ha realizzato una serie di opere – molte delle quali nelle Marche – che attendono ancora un’adeguata valutazione critica e meritano una complessiva riscoperta.
Il presente volume, progettato da Gianluigi Mondaini, colma finalmente questa lacuna, chiamando a raccolta un gruppo di studiosi, la cui diversa estrazione mette finalmente in risalto la poliedricità dell’opera di Rossini, intrisa di un’inquietudine anticlassicista di matrice zeviana che caratterizzava anche il pensiero di uno dei suoi maestri, Leonardo Ricci.
Non c’è nulla di provinciale o vernacolare nelle sue architetture: tutte dialogano con avanguardie e neoavanguardie, dal neoplasticismo olandese al decostruttivismo, concentrandosi però sul «testo architettonico» piuttosto che sul contesto, e impostando così una fertile «dialettica tra regionalismo e internazionalismo».
Gianluigi Mondaini è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana e dal 2012 presidente del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura presso l’Università Politecnica delle Marche. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Tierra y Agua (dgb. Books, 2012), Behnisch Architekten. Architetture per cinque paradigmi (Edilstampa, 2012) e ABDR Architetti Associati (Edilstampa, 2014). Per Quodlibet ha curato Storie Progetti Paesaggi. Racconti e incontri di architettura (2013).