Il volume raccoglie un’ampia selezione degli articoli di Filiberto Menna apparsi sulla stampa nazionale («Corriere della Sera», «Il Mattino», «l’Unità», «Paese Sera») nel corso degli anni Settanta. Dalla lettura di questi testi d’occasione, brevi ma lucidissimi, emergono nettamente lo sguardo del critico militante, sempre a fianco dell’opera e del suo autore, e il rigore del teorico, prontissimo nel selezionare e valutare in presa diretta le proposte espositive più significative offerte dalla scena italiana.
La presente antologia ospita quindi un materiale eterogeneo: letture, riflessioni, obiezioni critiche e teoriche, che delineano un pensiero onnivoro e illustrano la curiosità di un intellettuale totale, esperto d’arte, architettura e design, capace di fornire vividi ritratti dei principali artisti attivi in quegli anni (da Kounellis a Pascali, da De Dominicis a Vettor Pisani), nonché di intraprendere una «critica della critica», ovvero un serrato confronto con molte delle voci più autorevoli di quegli anni, come ad esempio Tomás Maldonado, Bruno Zevi, Renato De Fusco e Germano Celant.
Storico dell’arte contemporanea e critico d’arte, Filiberto Menna (1926-1989) ha curato numerose mostre, tra cui la Quadriennale Nazionale d’Arte nel 1973 e la sezione internazionale della Biennale di Venezia nel 1978. Ha scritto numerosi volumi su arte, architettura e design, tra cui ricordiamo: Industrial design (1962), Prampolini (1967), Profezia di una società estetica. Saggio sull’avanguardia artistica e sul movimento dell’architettura moderna (1968), La regola e il caso. Architettura e società (1970), La linea analitica dell’arte moderna. Le figure e le icone (1975), Critica della critica (1980), Quadro critico. Dalle avanguardie all’arte informale (1982), William Hogarth. L’analisi della bellezza (1988) e Il progetto moderno dell’arte (1988). Suoi libri sono stati tradotti nelle principali lingue europee.
Foto di Patrizia Arzeni, 1984