Questi racconti appartengono alla serie che Gianni Celati ha voluto chiamare Costumi degli italiani, racconti tra di loro legati come un telefilm a puntate; personaggi e vicende si snodano circa negli anni del boom economico, quando tanti si davano da fare per diventar ricchi, tranne quelli negati fin da giovani per ogni carriera, o quelli che avevano già il fallimento come loro personale destino, e alla fine sono gli esseri più condivisibili. In questa scrittura piana, nel lontano rimando autobiografico, s’intravede sempre un sentiero etico segnalato e percorso.
A questo volumetto seguono gli altri due (entrambi nelle edizioni Quodlibet) Il benessere arriva in casa Pucci e Selve d’amore.
Con le avventure di Pucci e degli altri eroi pascolanti, qui Celati ha ritrovato l’epoca eterna e dolorosa dei quindici anni.
Gianni Celati, nato da famiglia ferrarese nel 1937, ha
vissuto e insegnato principalmente a Bologna; da oltre
vent’anni vive a Brighton in Inghilterra. Narratore ben
conosciuto e apprezzato, tra i tanti suoi libri Comiche (1971, Quodlibet 2012); Le avventure di Guizzardi (1972),
La banda dei sospiri (1976, Quodlibet 2015), Lunario del
paradiso (1978), Narratori delle pianure (1985), Quattro
novelle sulle apparenze (1987, Quodlibet 2016), Verso
la foce
(1989), Avventure in Africa(1998); inoltre nelle
edizioni Quodlibet: Conversazioni del vento volatore (2011), Studi d’affezione per amici e altri (2016), Narrative
in fuga (2019), Costumi degli italiani. Ha tradotto Swift, Melville, Conrad,
Stendhal, Céline, Joyce; parte dei primi suoi saggi è
raccolta in Finzioni occidentali (1975). Ha diretto come
regista alcuni inusuali e ammirati film documentari.
(Foto: Vincenzo Cottinelli, 1993)