Fondata nel 1947 da un gruppo di giovani formatisi al Politecnico di Milano sotto il magistero di Franco Marescotti, la Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia è la prima cooperativa di professionisti e intellettuali. Nasce dalla rivoluzionaria ambizione di armonizzare due modelli che apparivano inconciliabili: quello cooperativo del lavoro manuale e quello individuale delle discipline intellettuali. Il gruppo fa leva su competenze multidisciplinari (vi hanno sempre operato urbanisti, architetti, ingegneri, economisti), ma senza con ciò tradire le diverse anime dei soci, a partire dai nove fondatori, in una regione e in una città fortemente segnate da varie sfumature di «misticismo cooperativo»: dossettiana, socialista, laico-liberale. Infatti, il punto di forza sta proprio nell’«anima plurale» del progetto, a tutte le scale – dalla dimensione territoriale a quella architettonica, dagli interni ai dettagli, in un sapiente dosaggio di artigianato e prefabbricazione che costituisce il segreto del suo successo nazionale e internazionale. Il presente volume ripercorre i settant’anni di una storia ininterrotta che vede il succedersi di una moltitudine di soci e professionisti, e trova così, in questo specchio dell’architettura italiana, molte ragioni per rivalutare il modello non-autoriale e collaborativo.
Paolo Genta, ingegnere, entra in CAIRE nel 1990, di cui diviene socio nel 1993, ed è socio fondatore di CAIRE Pro e di CAIRE Urb. Svolge la sua attività professionale e manageriale dapprima interamente all’interno di CAIRE e poi, dal momento della sua costituzione, all’interno di CAIRE Progettazione, divenendone consigliere di amministrazione nel 2005 e presidente dal 2011 al 2017. Collabora con alcuni soci fondatori e soci della prima ora di CAIRE, tra cui Franco Valli, Aldo Ligabue, Antonio Rossi, Paolo Voltolini, Ermanno Grasselli, Nanni Ferrari, e in quasi trent’anni svolge la sua attività in numerosi progetti, in quasi tutti i campi della tecnica: strutture, infrastrutture, informatica applicata, trasporti, architettura tecnica, ambiente, impianti, energia e sicurezza. È membro della direzione nazionale di Legacoop Produzione e Servizi.
Andrea Zamboni, architetto, è dottore di ricerca e docente di Progettazione architettonica presso l’Università di Bologna. Fra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Dominique Perrault (Motta/Actes Sud, 2010), L’architettura del Novecento a Reggio Emilia (Bruno Mondadori, 2011), Dall’involucro all’invaso. Lo spazio a pianta centrale nell’opera architettonica di Adalberto Libera (BUP, 2015), oltre a quelle apparse sugli archivi di Carlo Lucci, Antonio Pastorini e Prospero Sorgato. Dal 2013 fa parte del Centro Studi della rivista internazionale «Domus», dove si occupa di progetti speciali come Future African Cities (2017), numero zero di «Domus Africa». È cofondatore di Zamboni Associati Architettura.