Biografia intellettuale dello scultore Nino Franchina, il volume ha l’obiettivo di ricostruire e delineare il percorso e il profilo dell’artista di cui, fatta eccezione per i testi di Giuseppe Marchiori e Giovanni Carandente pubblicati rispettivamente nel 1954 e nel 1968, non esistevano fino a questo momento studi condotti secondo un sistematico vaglio storico e critico.
Motivato dapprima da una piena adesione al realismo (1930-1946), Franchina procede dal secondo dopoguerra in poi verso una convinta proposta della forma astratta e informale (1946-1987) e dell’uso del metallo come unico medium espressivo. Le sperimentazioni linguistiche condotte presso il suo atelier in via Margutta a Roma e presso gli stabilimenti Italsider lo collocano inoltre tra i primi artisti in Italia ad aver riflettuto sui rapporti tra arte e industria, tra oggetto scultoreo e oggetto seriale.
Grazie a un’attenta analisi dei materiali conservati presso l’Archivio Severini Franchina è stato possibile seguire il cammino dell’artista attraverso le sue opere e i suoi pensieri.
I rapporti di Franchina con alcune delle personalità più interessanti del panorama intellettuale novecentesco fra cui Gino Severini, Ugo Mulas e Renato Guttuso costituiscono inoltre un utile strumento per una valutazione del contesto artistico italiano dagli anni Trenta agli Ottanta dello scorso secolo.
Valentina Raimondo è dottore di ricerca in storia dell’arte. I suoi studi e pubblicazioni riguardano soprattutto la storia della scultura, della pubblicistica d’arte e dell’illustrazione libraria della prima metà del XX secolo. Collabora con l’Archivio Severini Franchina, gli Archivi Guttuso, la Fondazione Helenita e Aligi Sassu e la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani.