Curatore di gran parte delle edizioni italiane degli scritti di Simone Weil a cominciare dall’edizione integrale dei Quaderni, Giancarlo Gaeta ha accompagnato il lavoro di traduzione con commenti puntuali che tendono a mostrare di volta in volta movimento e tensione interna di una riflessione filosofica, politica, religiosa che ha proceduto in discontinuità con tutto ciò che nel corso della modernità ha contribuito a una crisi epocale irreversibile. Riflessione che si è perciò spinta oltre i limiti dell’acquisito e del realistico, fin là dove avrebbero potuto aprirsi altri universi di senso, altre possibilità di coniugazioni culturali.
Per questa via l’autore ha cercato di mettere sé stesso nella posizione migliore per comprendere le molte facce di un pensiero eminentemente sperimentale che a noi si offre come pura interrogazione sul presente, costringendo a prendere atto che soltanto la coscienza delle contraddizioni del proprio tempo ne permette una lettura proficua.
Una ricognizione pressoché esaustiva dell’opera di Weil è in tal modo offerta al lettore, dai primi scritti filosofici e politici fino alla grande meditazione filosofico-religiosa dei Quaderni e al tentativo estremo di proporre una traccia di pensiero del tutto nuova su cui riprogettare il futuro dell’Europa.
Giancarlo Gaeta, già docente di Storia del cristianesimo antico, è autore di un’edizione commentata dei Vangeli pubblicata nei Millenni Einaudi nel 2006. Tra i suoi lavori recenti si segnala il saggio Il Gesù moderno, col quale ha preso posizione nel dibattito intorno alla ricerca sulla vita storica di Gesù (Einaudi, 2009), Il tempo della fine. Prossimità e distanza della figura di Gesù (Quodlibet, 2020) e In attesa del Regno. Il cristianesimo alla svolta dei tempi. Presso Quodlibet è apparso anche Leggere Simone Weil (2018), una raccolta di studi dedicati alla pensatrice di cui ha curato l’edizione delle opere, pubblicate per lo più da Adelphi.