«Questi Memoirs di Thomas Jones sono il primo
esteso resoconto che si conosca della vita d’un
artista inglese a Roma nella seconda metà del
decimottavo secolo.
È uno dei più informativi e divertenti racconti
di viaggiatori che si possan leggere, perché, a
differenza della maggior parte di tali opere, dà
poco spazio alla visita dei monumenti e molto
alle personali vicende, ai contatti sociali, alle
dicerie. Dà ragguagli di come, con chi, e con
quale soddisfazione e insoddisfazione abbia
alloggiato e mangiato, e riferisce particolari che
a noi sembrano privi d’interesse, ma, stimolato
dall’ambiente straniero, riesce diarista vivo e
pittoresco, lui che dopo tutto era un mediocre
pittore di paesaggio, trovato dai contemporanei
“freddo come porcellana” e “così così”,
contraffattore, nella tarda età, delle maniere del
Wilson e dello Zuccarelli. Dell’Urbe, ad esempio,
non ti mostra tanto le glorie quanto quella vita
d’ogni giorno che aveva molti aspetti meschini,
per non dire sordidi.
Le vicende del soggiorno napoletano sono
pure varie e spassose, ma il racconto finale
che chiude le memorie, e riguarda il viaggio di
ritorno in Inghilterra su una nave svedese con
ciurma finlandese, è un impareggiabile diario
d’una penosa e incompetente navigazione che
durò tre mesi, dal
6 agosto al
3 novembre 1783,
ed è un esempio, estremo ma tutt’altro che
insolito, di come fossero lente ed esasperanti le
comunicazioni tra Inghilterra e Italia ancora alla
fine del Settecento: una lettura che riempirà di
soddisfazione e delizia i moderni, che coi più
recenti aviogetti posson coprire la distanza tra
Roma e Londra in men di due ore».
Thomas Jones (Powys 26 settembre 1742 - Pencerrig 29 aprile 1803), pittore, allievo di Richard Wilson, è stato di recente riscoperto dalla critica soprattutto per la notevole qualità estetica dei suoi dipinti di paesaggio. Sono degne di nota, in particolare, le opere realizzate durante il soggiorno italiano alla fine del Settecento, tra le quali spiccano le intense vedute di Napoli dipinte nel biennio 1782 -1783. Il suo diario (Memoirs of Thomas Jones of Penkerrig) rimasto inedito fino al 1951, data di pubblicazione del testo in lingua originale, è una imprescindibile fonte di informazioni sul mondo dell’arte del XVIII secolo. Lo si propone qui nella traduzione inedita di Mario Praz, autore anche di alcune illuminanti pagine introduttive.