«Per chi sa osservare, tutto è arte. La natura, la città, l’uomo, il paesaggio, l’atmosfera, ciò che chiamiamo “umore”, e, infine e soprattutto, la luce.
Peraltro, tutti conoscono l’arte degli artisti, quella firmata. Pittori, scultori, musicisti, scrittori, cineasti, danzatori ecc. sono chiamati in causa sulla questione dell’arte, a proposito della quale, come si sa, c’è sempre molto da dire.
Esiste tuttavia un luogo indefinito nel quale si incrociano il dominio elementare della natura – le contingenze – e il territorio marcato dall’uomo.
Questo terreno d’incontro produce figure che sono al tempo stesso lontane dall’arte e vicine, a seconda delle definizioni che se ne danno. Per quanto mi riguarda, considero come arte involontaria il felice risultato di una combinazione imprevista di situazioni o di oggetti organizzati conformemente alle regole d’armonia dettate dal caso.»
Gilles Clément
Gilles Clément (1943), docente presso l’École Nationale Supérieure de Paysage di Versailles e scrittore, ha influenzato con le proprie teorie e con le proprie realizzazioni (tra queste il Parc André-Citroën e il Musée du quai Branly, entrambi a Parigi) un’intera generazione di paesaggisti. Con Quodlibet ha pubblicato Manifesto del Terzo paesaggio (2005), Il giardino in movimento (2011), Breve storia del giardino (2012), Giardini, paesaggio e genio naturale (2013), Ho costruito una casa da giardiniere (2014), L’Alternativa ambiente (2015).