Catalogo / Forma categoriale e struttura del giudizio

Forma categoriale e struttura del giudizio
Sull’incompiutezza sistematica del pensiero di Emil Lask
ISBN 9788822902467
2019, pp. 208
140x215 mm, brossura
€ 20,00
€ 19,00 (prezzo online -5%)
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Il libro

L’opera di Lask (1875-1915) è irta di difficoltà e assai poco studiata, ma il fascino che essa esercita è ancora notevole. Sensibile alla filosofia dei valori neokantiana, di cui è stato uno degli ultimi eredi, Lask ha saputo cogliere il significato profondo dell’orizzonte dischiuso dal pensiero fenomenologico, radicalizzando la «tesi copernicana» al fine di attuare una riscrittura della logica trascendentale di Kant, cui ha impresso una netta curvatura ontologica. Lask non ci ha lasciato un sistema, e non ce l’avrebbe lasciato nemmeno fosse sopravvissuto alla guerra, ma la trama della sua riflessione esibisce tratti speculativi vertiginosi, celebrati, tra gli altri, da Heidegger, Plessner, Lukács e Adorno. La grandezza e la profondità del suo pensiero è dimostrata anche dalla sua capacità di anticipare molte delle problematiche divenute centrali nel dibattito filosofico contemporaneo. Il punto di partenza delle sue due opere principali – Die Logik der Philosophie und die Kategorienlehre (1911) e Die Lehre vom Urteil (1912) – non è la logica come disciplina formale, bensì la logica della verità, com’era stata tematizzata da Kant nell’analitica trascendentale. La logica laskiana non si configura dunque come una comune filosofia della logica, ma assume il carattere metafilosofico di una logica della logica, intendendo con ciò una logica della conoscenza filosofica in grado di tracciare i contorni di un’ontologia di stampo categoriale, in cui l’oggettualità del teoretico rilancia il primato dell’essere sulle condizioni razionalistiche del puro conoscere. In questo quadro concettuale, in cui una nuova teoria dell’oggetto scandisce i rapporti tra neocriticismo, fenomenologia e pensiero antico, Lask sviluppa una dottrina del giudizio che – sfiorando gli abissi del misticismo – esibisce l’articolazione di una struttura logica artificiosa nella quale la verità è sottratta alla conoscenza.

Indice
  • Premessa in forma di prologo

  • Capitolo primo. Il tenore della forma categoriale e la logica del senso laskiana

  • Capitolo secondo. Naufragio della conoscenza e negative certezze nella dottrina del giudizio di Emil Lask

  • Bibliografia

  • Indice dei nomi

L'autore
Stefano Besoli

Stefano Besoli è professore di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Bologna. È autore di monografie su Lotze, Windelband, Husserl e la fenomenologia della conoscenza, come pure di saggi riguardanti la dottrina della verità e del giudizio, il tema della percezione e i rapporti tra logica e psicologia nell’ambito della tradizione fenomenologica e neokantiana. Ha curato edizioni di opere di Brentano, Twardowski, Husserl, Reinach e Scheler, nonché volumi collettanei riguardanti il neocriticismo, il realismo fenomenologico, il neokantismo e la fenomenologia, la psicopatologia fenomenologica di Binswanger, il pensiero di Lask e il neokantismo, la fenomenologia nel suo rapporto con le scienze sociali. È stato inoltre curatore di special issues sulla nozione di «stato di cose», su W. James, Th. Lipps, Stumpf, Scheler e Bolzano. Dirige la rivista «Discipline filosofiche» e, per i tipi di Quodlibet, la collana «Le forme dell’anima».

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