Questo libro parla di infanzia, esperimenti zoologici, musicali e cinematografici; tuffi, invenzioni linguistiche e altri gesti di resistenza; gli astri e la pioggia, la malattia e la salute, gli incendi che tutto annientano e la salvezza; case fantasma, baffi lunari, piante a rotelle, borsaioli da circo e altri prestigiatori; e lo fa sviluppando la forma del tema in classe in alcune delle sue varianti più comuni, dal raccontino autobiografico alla «recensione», dal commento di un testo d’autore o di una notizia di attualità al componimento filosofico.
Inoltre, i lettori incontreranno qui alcuni campioni del tema in classe inteso come genere letterario: un Giacomo Leopardi alle prime armi, Francis Ponge, Antoine Doinel (da Truffaut), Andreas Sam (da Danilo Kiš), Anne Frank e, sullo sfondo, l’ombra di Fritz Kocher, il ragazzino a cui nel 1904 Robert Walser attribuì le prose del suo primo libro, e con queste l’osservazione: «Scrivere significa accalorarsi in silenzio».
Matteo Terzaghi, nato a Bellinzona nel 1970, ha studiato filosofia, ha scritto Il merito del linguaggio (Casagrande, 2006) e ha realizzato numerose mostre e pubblicazioni insieme al grafico e artista Marco Zürcher, tra cui i libri The Tower Bridge e altri racconti fotografici (Periferia, 2009), Appunti per una grande enciclopedia dello spazio scritta e illustrata senza uscire di casa (Periferia, 2012) e Hotel Silesia (Czytelnia Sztuki, 2013). Presso Quodlibet ha pubblicato Ufficio proiezioni luminose (2013, Premio svizzero di letteratura) e La Terra e il suo satellite (2019).