«Getto uno sguardo al mio fianco...
è l’orribile testa di cammello».
Inizia tutto vicino a Napoli, a Portici, tra le antiche rovine, dove don Alvaro invoca Belzebù: compare una spaventosa testa di cammello. «Che vuoi?» chiede. E così il diavolo entra al servizio di don Alvaro, ma è diventato Biondetta, una bellissima giovinetta, pallida, dolce, amorosa, che gli dorme accanto, vorrebbe essere amata, e piange per la diffidenza di lui, che ne è attratto, tentato,
a poco a poco anche lui innamorato; se non gli tornasse in mente la testa orribile
di cammello. Ma Biondetta è bellissima, e l’avventura continua, in una Venezia del
Settecento, in un viaggio palpitante di desideri attraverso l’Italia e l’Estremadura.
Un romanzo breve, su un tema eterno: l’abisso pericoloso che si nasconde dietro un
viso incantevole. Borges ha sostenuto che è il diavolo per una volta ad essere stato sedotto e a finire innamorato.
Jacques Cazotte nasce a Digione nel 1719 e studia dai gesuiti; nel 1747 come commissario di marina è trasferito alla Martinica, dove prende moglie, e partecipa alla difesa dell’isola dall’assedio inglese. Torna in Francia circa dieci anni più tardi, dopo aver affidato il suo capitale ai gesuiti, che mai più gliel’hanno restituito. Vive nella sua villa di Pierry, sulla Marna, dove s’interessa e si dedica all’occultismo, nella setta massonica degli Illuminati. Nel 1762 pubblica Ollivier, un poema eroicomico; nel 1788-89 una Continuazione delle Mille e una notte, e nel 1772 Il diavolo innamorato, con grande successo e notorietà. In quanto monarchico, fedele a Luigi XVI, viene ghigliottinato nel 1792, in pieno terrore.