«Lo senti questo riff?», disse. «Ora lo chiamano Swing, ma è solo
una piccola cosa che ho inventato un sacco di tempo fa.»
Mister Jelly Roll è uno dei documenti più appassionanti di tutta la storia degli Stati Uniti, una descrizione schietta e viva come un romanzo. Nel 1938 il grande etnomusicologo Alan Lomax (colui che fra gli altri scoprì Woody Guthrie e Muddy Waters) incontrò in un piccolo club di Washington il pianista di New Orleans Jelly Roll Morton, che sosteneva con assoluta
sicurezza di avere inventato il jazz. Lomax gli chiese un’intervista; Morton parlò per settimane. Il risultato ossessionò per anni l’intervistatore, che dopo la morte del pianista ne approfondì i racconti andando a cercare i veterani di New Orleans e i parenti di Morton. Nel 1950 il libro era finalmente pronto: non c’era solo il jazz, ma l’intreccio di razze che permea gli Stati del Sud, la vita irregolare fra bordelli di lusso e saloon, la nascita dell’industria discografica e della cultura
popolare fra Otto e Novecento. Un affresco corale, con la vera voce di Morton a dominare, rimasto finora inedito per il lettore italiano.
Nella sua introduzione, lo studioso Stefano Zenni ha appositamente aggiornato l’opera facendo il punto sulle più recenti ricerche che riguardano la figura, lungamente avvolta nella leggenda, del grande pianista di New Orleans.
Data la loro importanza per la cultura americana, le interviste originali a Morton sono conservate nella Biblioteca del Congresso degli
Stati Uniti a Washington.
Alan Lomax (1915-2002) è stato uno tra i maggiori etnomusicologi. Nato in Texas, quand’era diciassettenne suo padre lo introdusse alla pratica della registrazione sul campo, e in poco tempo divenne un’autorità, documentando pionieristicamente i grandi bluesmen classici. Dopo avere studiato anche le musiche dei Caraibi, negli anni del maccartismo si trasferì in Europa e contribuì alla fondazione e allo sviluppo degli studi sul folclore musicale in Gran Bretagna, Italia, Spagna e Nordafrica, avviando una serie di ricerche nei vari continenti. I suoi testi sono oggi dei classici e l’enorme lascito di registrazioni è ancora alla base di tutti gli studi sulle musiche popolari. Tra i suoi libri tradotti in italiano ricordiamo: La terra del blues. Delta del Mississippi. Viaggio all’origine della musica nera (il Saggiatore, 2005); L’anno più felice della mia vita. Un viaggio in Italia 1954-1955 (il Saggiatore, 2008).
Ferdinand «Jelly Roll» Morton (1890?-1941) è una delle massime personalità della storia del jazz e più in generale della scena musicale di New Orleans agli albori del Novecento. Pianista, compositore e carismatico leader, le sue concezioni estetiche hanno rappresentato un punto di riferimento essenziale per ogni successivo sviluppo della musica afroamericana. I suoi assoli di pianoforte dei primi anni Venti e le classiche incisioni con il gruppo dei Red Hot Peppers della seconda metà di quel decennio sono analizzati da ogni serio appassionato di jazz. La sua personalità umana non è meno avvincente di quella artistica, ed è magnificamente rappresentata dal libro-intervista di Lomax.