Lo statuto contemporaneo del corpo – rivisitato nelle sue possibili
declinazioni sceniche, artistico-architettoniche ed etico-politiche – è
la tematica che compone in una rete gli interventi qui ospitati.
A partire dall’intersezione di differenti sguardi disciplinari, il volume
è pensato come un prisma capace di accogliere, attorno a un nucleo
concettuale, prospettive diverse e molteplici, disponendosi su due
piani: da un lato, l’anatomia dei corpi, dunque l’indagine anatomica
e la sua incidenza sui modelli architettonici e performativi; dall’altro,
l’anatomia della figurazione dei corpi. Questo duplice approccio si
dimostra in grado di portare in superficie le letture contemporanee
della nozione di corpo, che emergono dal suo impiego in ambito architettonico, performativo, grafico e cinematografico, e consente di sottolineare efficacemente il suo determinante legame con lo statuto
dell’immagine, sia visiva che sonora, e con lo spazio nelle sue plurali declinazioni.
Per gli artisti e gli architetti che si devono confrontare con l’invadenza di tecniche di produzione e riproduzione dell’immagine sempre più riduttive e omologanti, è di fondamentale importanza l’individuazione di un piano di confronto innovativo con il problema della rappresentazione del corpo e delle sue relazioni con lo spazio, nel
quadro di una necessità che caratterizza, o dovrebbe caratterizzare, la nostra epoca: la nascita di un nuovo umanesimo.