Questa raccolta di saggi si propone come una riflessione su un atto implicito nella produzione della scrittura, vale a dire la realizzazione di un borrador, il quale in spagnolo indica ciò che in italiano chiameremmo “bozza”.
Margo Glantz lo intende qui come il frutto di un lavoro di costruzione
del testo dietro al cui significato letterale si cela evidentemente un senso
più profondo. I testi di questa selezione nascono dalla continua riflessione
dell’autrice sul periodo coloniale ispanoamericano e si configurano come
una vera e propria introduzione alla letteratura coloniale, una cultura poco
conosciuta in Italia ma che meriterebbe di essere riscoperta.
Da un’angolatura originale, l’autrice si interroga così sul processo manuale della scrittura e sulle sue conseguenze: le omissioni, i tagli, le cancellature e tutti quegli elementi che assumono un’importanza fondamentale
in quanto modificano il corpo da cui traggono origine.
Allo stesso modo, l’interprete, altro tema cruciale nella riflessione di
Margo Glantz, tenta di fornire una nuova lettura della realtà “altra”: il
libro, infatti, si sofferma a lungo sulla figura della Malinche, la prima
interprete di Cortés, nonché su quella di Cabeza de Vaca, il conquistatore
che visse l’esperienza della nudità e dell’acculturazione nella narrazione
dei suoi Naufragi.
Un altro gruppo di saggi, invece, analizza la figura di Sor Juana Inés de
la Cruz, la più grande voce poetica del barocco ispanoamericano. Oltre
a far emergere il forte interesse per il processo di conquista della scrittura, un diritto di cui tanto gli indigeni quanto le donne furono all’epoca
privati, questi saggi esaltano e ci permettono di apprezzare la personalità
poliedrica e lo spiccato senso critico di una delle più grandi voci femminili
della letteratura messicana.
Margo Glantz (Città del Messico, 1930). Nata in una famiglia di origine ebraica proveniente dall’Ucraina, emigrò con la sua famiglia in Messico, dove studiò Letteratura Inglese presso l’Universidad Nacional Autónoma de México. Nel 1953 conseguì un dottorato di ricerca in Letterature Ispaniche presso l’Université Paris-Sorbonne. Di ritorno in Messico, svolse una ricca carriera accademica impartendo corsi in diverse università del suo Paese oltre che negli Stati Uniti. Ha diretto e collaborato a numerose riviste e ha rivestito cariche importanti non solo in ambito accademico ma anche in diversi istituti di cultura, quali l’Instituto Cultural México Israel, il Centro de Lenguas Extranjeras della UNAM e il Centro de Literatura dell’Instituto Nacional de Bellas Artes. Nel 1995 è stata eletta membro dell’Academia Mexicana de la Lengua. Il suo lavoro letterario spazia dalla narrativa alla saggistica, dal giornalismo alla critica e alla traduzione. Ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, tra cui il Premio FIL di Letteratura in Lingue Romanze e il Premio Iberoamericano di Narrativa Manuel Rojas nel 2015.