«Tutto il mondo è paese non vuol dire che tutto è uguale: vuol dire che tutti siamo spaesati rispetto a qualcosa e a qualcuno». Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell’estraneo – del selvaggio, del contadino, dell’animale – la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché nel Medioevo, durante i funerali dei re di Francia e d’Inghilterra, veniva portato in processione un fantoccio detto «rappresentazione»? Perché il cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché lo stile è stato usato, a seconda dei casi, per includere o escludere la diversità culturale? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come «prospettiva» o «punto di vista»? Uccidereste un mandarino cinese sconosciuto se vi venisse offerta una grossa somma? Gesù era cristiano?
Dieci sguardi sul mondo, da vicino e da lontano.
Nuova edizione accresciuta.
Carlo Ginzburg (Torino 1939) ha insegnato all’Università di Bologna, alla UCLA, alla Scuola Normale di Pisa. Tra i suoi libri, tradotti in più di venti lingue: I benandanti (1966); Il formaggio e i vermi (1976, nuova ed. 2019); Indagini su Piero (1981, nuova ed. 1994); Miti emblemi spie (1986); Storia notturna (1989, nuova ed. 2017); Rapporti di forza (1990); Occhiacci di legno (1a ed. 1998); Nessuna isola è un’isola (2002); Il filo e le tracce. Vero falso finto (2006), Paura reverenza terrore (2015); Nondimanco. Machiavelli, Pascal (2018). Ha ricevuto vari premi, tra cui: l’Aby-Warburg-Preis (1992), il premio Feltrinelli per le scienze storiche (2005), l’Humboldt-Forschungspreis (2008), il premio Balzan per la storia d’Europa (1400- 1700) (2010), il premio èStoria (2019), il premio Tomasi di Lampedusa (2019), il premio Francesco De Sanctis alla carriera (2019). Con Quodlibet ha pubblicato la nuova edizione di Occhiacci di legno (2019), Il giudice e lo storico (2020, prima edizione 1991) e Giochi di pazienza. Un seminario sul "Beneficio di Cristo" (con Adriano Prosperi, 2020, prima edizione 1975).