Catalogo / Giancarlo De Carlo

Giancarlo De Carlo
Visione e valori
A cura di Antonietta Iolanda Lima
ISBN 9788822904003
2020, pp. 336
140x215 mm, brossura con bandelle, illustrazioni bn
€ 24,00
€ 22,80 (prezzo online -5%)
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Il libro

«De Carlo, come ancora pochi altri, esorterebbe a sostituire l’asservimento al potere con l’esercizio della “moralità” nella vita e nel mestiere che ciascuno conduce per scelta o per destino, o per entrambi, e con uno sguardo rivolto simultaneamente al locale e al globale, in un processo ininterrotto di domande, tentativi di risposte, verifiche e sempre in un confronto con gli altri, varcando i confini, facendosi così fecondare nel pensiero dai pensieri di discipline e competenze diverse».
Antonietta Iolanda Lima

«Vedo con grande amarezza la fatica di ritrovare un nostro ruolo nella società contemporanea almeno in Italia, e credo che la grande fatica e forse anche difficoltà in cui Giancarlo si è trovato sia proprio quella di aver sentito già al suo tempo questa crescente fragilità».
Mario Cucinella

Il centenario di Giancarlo De Carlo (Genova, 1919 - Milano, 2005) ha visto tutte le maggiori città italiane (Genova, Milano, Pavia, Venezia, Roma, Ancona, Pescara, Napoli, Palermo) organizzare convegni e cerimonie in suo onore, quasi a restituirgli un’attenzione che, specialmente nei suoi ultimi anni di vita, gli era stata troppo avaramente concessa. Eppure questo fiorire di riflessioni rimarca quanto la sua opera fosse ben presente anche agli occhi di chi dissentiva da lui al punto da ignorarlo volutamente: il rapporto dialettico sia verso il ceto politico sia verso le aspettative dell’uomo della strada, quello distaccato verso l’università (che lo spinse a testare nuove forme di insegnamento itinerante come l’ILAUD), il lavoro di fredda interrogazione della storia e di ridefinizione del ruolo dell’architetto, la sua visione al contempo cosmopolita e vernacolare, la fede nell’unità progettuale tra architettura e urbanistica, ovvero tra città e territorio – tutto ciò è oggi un patrimonio comune della cultura architettonica non solo italiana. Questo volume lo testimonia, chiudendo il cerchio delle celebrazioni proprio in quella Sicilia in cui la famiglia di De Carlo affonda le proprie radici. Introdotto da una riflessione di Antonietta Iolanda Lima, il libro affronta le ragioni dell’autorevolezza e dell’attualità del lascito intellettuale e materiale dell’architetto genovese, con un approfondimento sul contesto etneo, ed è per questo diviso in due parti. La prima, Perché una architettura sia credibile, è di carattere più generale, mentre la seconda è dedicata alla città in cui De Carlo ha vissuto un’esperienza analoga a quella di Urbino: Catania. Come ridare coerenza e senso agli spazi della vita.

Indice
  • Antonietta Iolanda Lima, Un epilogo come introduzione. Sul senso di questo libro

  • Perché una architettura sia credibile
    • Antonietta Iolanda Lima, Quando l’architettura non riflette il potere
    • Alessandro Brandino, Unità di concezione e di metodo
    • Giovanni Francesco Tuzzolino, Decifrare e come le scritture dei territori
    • Antonio Troisi, Comprendere per progettare e imparare progettando
    • Federico Bilò, Non specializzare l’ambiente umano
    • Massimo Pica Ciamarra, L’architettura non può essere autonoma
    • Luciana de Rosa, Dentro le università e fuori dubitare interrogandosi sul mondo
    • Maria Antonietta Crippa, Architettura e urbanistica: scale diverse ma coincidenti
    • Chiara Rizzica, Costruire un’università in forma di città: il caso del Collegio del Colle a Urbino
    • Domenico De Masi, La progettazione partecipata del Villaggio Matteotti
    • Margherita Guccione, Senza luoghi comunitari la città si ammala
    • Monica Mazzolani, Riannodare il legame con la natura generando processi
    • Giuseppe Cinà, Giancarlo De Carlo e il Piano Programma per la città di Kalhesa
    • Luca Gibello, Far rivivere i borghi abbandonati

  • Catania. Come ridare coerenza e senso agli spazi della vita
    • Emma Baeri Parisi, Passione e competenza: una avventura umana, intellettuale e politica tessuta da dialoghi e confronti
    • Antea Mazzuca, Come dare valore alla tradizione della città
    • Claudia Cantale, Come rendere gli spazi percepibili e significanti
    • Giuseppe Amadore, Sinergia tra architettura e struttura
    • Carmelo Russo,Quando un cantiere diventa vitale
    • Michael Taylor, Costruire luoghi: da Urbino a Catania lungo un’esperienza al fianco di De Carlo
    • Monica Mazzolani, Destrutturazione e ristrutturazione sommessa
    • Anna Cammarata, È l’uso della città che fa la città
    • Isabella Daidone, Ma dove vanno oggi le città del mondo

  • Direzioni per il futuro
    • Mario Cucinella, Quando una persona autentica diventa un maestro
    • Antonietta Iolanda Lima, Ripensare Giancarlo De Carlo e perché

  • Ringraziamenti
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