Per quasi mezzo secolo Pier Vincenzo Mengaldo ha dedicato la sua
sensibilità critica e le sue competenze storico-filologiche alla comprensione dell’opera di Franco Fortini, in particolare di quella in versi. Dalla prima complessiva introduzione del 1974 alle Poesie scelte fino
all’intervento, inedito, del 2017 sull’ultima traduzione di Fortini, il
Lycidas di Milton, le lenti di Mengaldo hanno consentito di osservare,
nella concretezza fenomenologica della lingua, il classicismo inquieto
e il manierismo raggelante di tanta poesia fortiniana, di scorgerne la
dimensione figurale e sapienziale, l’altissima consapevolezza retorica e
metrica oltre che teorico-critica, la presenza di alcuni importanti modelli e riferimenti letterari, da Dante e Tasso a Manzoni, da Goethe (del quale Fortini tradusse il Faust) a Brecht, il mai spento alimento del
«dente della storia» e del «sogno di una cosa».
L’esercizio critico di Mengaldo non è mai impersonale e asettico.
Queste pagine nascono da una profonda amicizia e consonanza intellettuale di due uomini che si sono reciprocamente nutriti in una sorta di continuo dare-avere: Mengaldo ha offerto al poeta, al critico
e al traduttore una mole di osservazioni minuziose e illuminanti;
Fortini, a sua volta, con la sua penetrante critica saggistica, ha insegnato tanto al più giovane amico. E questa raccolta di scritti ne è eloquente e vibrante testimonianza.
Pier Vincenzo Mengaldo (1936) ha insegnato Storia della lingua italiana in diverse università italiane e straniere, soprattutto a Padova. È autore di saggi, curatele e antologie su scrittori del passato e del presente (da Dante a Leopardi, da Pascoli a Sereni). I suoi contributi critici su autori del XX secolo sono raccolti nelle diverse serie dei volumi La tradizione del Novecento (la quinta è uscita da Carocci nel 2017). Memorabile resta l’antologia, più volte ristampata, sui Poeti italiani del Novecento (Mondadori, 1978). Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Com’è la poesia (Carocci, 2018), Per Primo Levi (Einaudi, 2019) e Dal Medioevo al Rinascimento. Saggi di lingua e stile (Salerno, 2019). Presso Quodlibet sono apparsi I chiusi inchiostri. Scritti su Franco Fortini (2020) e Per Vittorio Sereni (2022).