Kitsch = arte degenerata, massificata, inautentica e ripetitiva; pseudo-arte a buon
mercato; simulazione della bellezza, esaltazione del sentimentalismo e del
dilettantismo; celebrazione sommaria del piacere estetico a detrimento della fattura
materiale dell’oggetto artistico; emergenza della volgarità e del male nelle arti; arte
a servizio dei regimi politici totalitari e della loro propaganda; uso indiscriminato
degli stilemi canonici e degli stereotipi del passato; contraffazione e simulazione;
riduzione dell’opera a souvenir turistico e a gadget; diffusione di un gusto medio
e massificato; cattivo gusto o totale mancanza di gusto.
L’effetto che si ottiene mettendo in fila questi concetti è duplice. Da una parte
sembra che il Kitsch abbia vinto, che la cultura contemporanea e la nostra stessa vita
quotidiana ne appaiano permeate sin nei più intimi dettagli. La volgarità, la
contraffazione, il sentimentalismo, l’autoritarismo, il dilettantismo vanno per la
maggiore. Dall’altra tutto ciò sa di passato, polveroso, vintage. Siamo certi che oggi
sia possibile continuare a parlare di degenerazione dell’arte e di cattivo gusto, di
massificazione e di serializzazione? Che cosa significano oggi questi termini, quale
funzione esplicativa conservano questi concetti, che valore hanno questi valori?
L’obiettivo del presente numero di “Riga” è quello di usare il Kitsch come specola per
riesaminare l’attualità da un punto di vista rovesciato, provando a capire che ne è di
oggetti e fenomeni e tendenze come il gusto e le arti, le emozioni e i media, la
quotidianità e la comunicazione. In questo senso, il problema del Kitsch ci appare
ancor oggi come il nostro problema.
Il volume raccoglie oltre trenta saggi, ormai classici sul Kitsch, presentati e
commentati da critici, scrittori e filosofi contemporanei; una galleria di testi
anticipatori; voci di dizionari enciclopedici, filosofici e artistici dedicate al Kitsch;
brani di alcuni libri recenti sul tema appositamente tradotti; un questionario
rivolto a filosofi, critici e artisti contemporanei; immagini di cinque artisti; una
riflessione sui nani da giardino.