«Crediamo che pochissimi architetti
italiani abbiano per ideale di cliente il
viaggiatore in tram; eppure è a lui che i
costruttori italiani debbono pensare,
più che a quelli delle automobili e degli
sleepings. Viaggiatori in tram: operai,
impiegati, povera gente per la quale gli
architetti italiani prepareranno le case
popolari, gli alloggi minimum,
i mobili componibili»
Edoardo Persico
Con questo volume Carlo Melograni offre al lettore un
prontuario sempre valido per avvicinarsi all’architettura. Il
programma pratico del mestiere dell’architetto è teso a
migliorare le condizioni dell’abitare, e se è vero che il
bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate
dell'industrial design compiute nell’Europa del Novecento
non è affatto fallimentare, portarle avanti, nella sempre
maggiore complessità e velocità delle trasformazioni
dell’ambiente, non è facile. Lo sviluppo dell’industria, che
è all’origine di tanti cambiamenti nella vita quotidiana,
nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti
senza precedenti. Si tratta di armi a doppio taglio, capaci
di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è
una responsabilità di chi progetta. Ed è proprio in questo
elogio della responsabilità che si legge tutta la fedeltà di
Melograni ai valori del razionalismo indicati da Giuseppe
Pagano (cui l’autore dedicò il suo primo libro giovanile) e
da Edoardo Persico. Come ribadisce l’autore stesso
nell’ultimo capitolo, Per un’architettura di pubblica utilità:
«Alla cultura progettuale italiana resta tuttora da fare
seriamente i conti con l’architettura funzionale, che non
consistette soltanto nel dare alle costruzioni forme
aderenti all’uso al quale dovevano servire. Fu soprattutto
– sottolineiamolo ancora una volta – ricerca laboriosa e
paziente di soluzioni che rispondessero a bisogni e
desideri della società di massa nata dalla rivoluzione
industriale. A cominciare da quelli dei cittadini che erano
in condizioni più disagiate».
Carlo Melograni (Roma 1924-2021) è stato professore di Progettazione architettonica. Nel 2005 ha ricevuto da Carlo Azeglio Ciampi il Premio Presidente della Repubblica per l’Architettura; è stato accademico di San Luca. Nell’attività progettuale si è occupato di interventi pubblici per l’edilizia residenziale e per i servizi collettivi, in particolare scolastici (tra gli altri, il nucleo iniziale dei padiglioni della Fiera di Bologna e il liceo Ariosto a Ferrara). Oltre ad articoli e saggi in riviste e quotidiani come «Casabella», «Domus», «Spazio e società», «l’Unità», «la Repubblica», ricordiamo fra le sue pubblicazioni: Architettura italiana sotto il fascismo (Bollati Boringhieri, 2008) e Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto (Quodlibet, 2020).