Artista singolare e inesauribile, Luca Maria Patella sfugge da sempre
a ogni definizione: per descriverne l’opera sono state spesso impiegate etichette come «sperimentale» o «interdisciplinare», a indicare il ricorso a tecniche inconsuete (tutte drasticamente reinventate), l’impiego simultaneo di più strumenti e linguaggi, l’intreccio di sapere tecnico-scientifico e scienze umane. Ma queste approssimazioni critiche
rivelano spesso più imbarazzo che comprensione.
Attivo fin dagli anni ’50, Patella ha attraversato da protagonista i decenni seguenti e i vari movimenti che li hanno segnati, dando alla luce forme e immagini anticipatrici entrate nell’immaginario collettivo, dai
«mari e cieli firmati» alle «terre animate», dai «muri e alberi parlanti» alle
varie sperimentazioni fotografiche e cinematografiche, dagli «ambienti
proiettivi animati» ai vasi fisiognomici e molto altro.
Questa monografia ricostruisce l’ordine della riflessione teorica d’un
artista da riscoprire, e permette di orientarsi nella profondità della sua
proposta e della sua ampia opera, all’insegna del motto che Patella
ha elevato a proprio, citando dall’amato Diderot: «Io non appartengo
a nessuno e appartengo a tutti. C’eravate prima di entrare e ci sarete
quando ne sarete usciti».
Elio Grazioli insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi e all’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Tra le sue pubblicazioni: Corpo e figura umana nella fotografia (1998), Arte e pubblicità (2001), La polvere nell’arte (2004), Piero Manzoni (2007), Ugo Mulas (2010), La collezione come forma d’arte (2012), Duchamp oltre la fotografia (2017), Infrasottile. L’arte contemporanea al limite (2018).