I saggi raccolti in questo volume delineano una mobile costellazione di poeti del Novecento e contemporanei, da Clemente Rebora a Girolamo Comi e Vittorio Bodini; Franco Fortini, Vittorio Sereni e Roberto Roversi; Ferruccio Benzoni, Cesare Viviani e Milo De Angelis; Enrico Testa e Andrea Inglese. Le loro opere vengono rilette ed esaminate a partire dal linguaggio e dallo stile, considerando nello stesso tempo le connessioni dinamiche che legano le forme letterarie alle vicende storiche e culturali, in un movimento pendolare tra commento e interpretazione, passato e presente, particolare e generale. La tensione e lo scacco delle nostre capacità comunicative, la «storia» e la «natura», l’io e il mondo, la memoria e il futuro, l’accensione utopica insieme alla dimessa percezione del quotidiano: sono questi alcuni fra gli aspetti più significativi che attraversano i testi poetici qui analizzati. Essi convivono tra di loro in una paradossale relazione di coappartenenza sulla quale insistevano i versi di Franco Fortini in Metrica e biografia: «una ho portata costante figura, / storia e natura, mia e non mia, che insiste // – derisa impresa, ironia che resiste, / e contesa che dura».
Fabio Moliterni insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università del Salento. Si occupa di poesia italiana del Novecento e di storia degli intellettuali. Tra le sue pubblicazioni: Poesia e pensiero nell’opera di Giorgio Caproni e di Vittorio Sereni (Pensa MultiMedia, 2002), Il vero che è passato. Scrittori e storia nel Novecento italiano (Milella, 2011), Sciascia moderno. Studi, documenti e carteggi (Pendragon, 2017). Ha curato l’edizione del carteggio tra Roberto Roversi e Vittorio Sereni, Vincendo i venti nemici. Lettere 1959-1982 (Pendragon, 2020).