Paola Salmoni, fondatrice dello Studio Salmoni di Ancona
insieme con il fratello ingegnere Claudio, ha senza dubbio
segnato il dibattito architettonico e politico nelle Marche
della seconda metà del Novecento. I progetti degli anni
della ricostruzione e i piani Ina‐Casa rappresentarono il
primo banco di prova dello studio, e in seguito altre opere di
asciuttezza grafica, composta geometria e razionale impiego
dei materiali si guadagnarono il plauso, fra gli altri, di Bruno
Zevi. Appartenente alla schiera degli ottimi professionisti
poco indagati, perché estranei all’accademia universitaria e
attivi fuori dai grandi centri, Paola Salmoni è stata in grado
di traghettare lo studio nelle mani dei nipoti Giovanna e
Vittorio, e dunque nel nuovo secolo, senza rinunciare a una
sostanziale coerenza ideale, ancor prima che formale, iniziata
con il Monumento alla Resistenza e culminata con l’attento
recupero dell’antico cimitero ebraico del Cardeto. Sono inoltre
significative le sue collaborazioni con Ludovico Quaroni,
Giovanni Astengo e Danilo Guerri, fra gli altri.
Il volume restituisce per la prima volta la lunga e sfaccettata
esperienza fra architettura, urbanistica e impegno civile
dello Studio Salmoni, grazie anche al contributo di una nuova
generazione di studiosi e di alcune testimonianze d’autore.