Il volume offre per la prima volta una presentazione del ‘tesoro nascosto’ riemerso dall’Archivio Morante della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dopo le ultime donazioni degli eredi. Ad esso si aggiunge il recupero di sei storie per l’infanzia e una filastrocca edite fra il 1932 e il 1935 e qui ripubblicate. La pluralità di generi, modi e personaggi non impedisce di riconoscere come siano già all’opera le costanti dell’immaginario morantiano più noto: la compresenza di romance e novel, il fantastico psicologico, l’umorismo feroce, e poi temi quali l’adulterio, il culto dell’infanzia, il teatro, gli amori fatali e infelici, il materno, le famiglie spezzate, le passioni morbose. Grazie a queste acquisizioni e riscoperte il corpus della giovane Elsa Morante conosciuto si trova a essere composto da più di centosettanta testi, fra racconti, favole, poesie, articoli e il romanzo a puntate Qualcuno bussa alla porta: una produzione ampia e sorprendente, fondamentale per comprendere nelle sue radici più profonde la parabola letteraria dell’autrice. La ‘preistoria’, per citare il termine utilizzato da Morante per indicare i suoi lavori più precoci, ormai si è fatta storia.
Elena Porciani è professoressa associata di Letteratura italiana contemporanea presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Tra i suoi volumi più recenti Nostra sorella Antigone. Disambientazioni di genere nel Novecento e oltre (Villaggio Maori, 2016), Le donne nella narrativa della Resistenza (Villaggio Maori, 2016) e Nel laboratorio della finzione. Modi narrativi e memoria poietica in Elsa Morante (Sapienza Università Editrice, 2019). Al momento sta lavorando a una ricerca sul tema della popular music nella narrativa contemporanea.