Pisa, 1° agosto 1944: in un antico rione in cui molti vivono di espedienti
si consuma un eccidio che sembra sfuggire agli schemi consueti della
brutalità nazista. La vittima più insigne è un personaggio molto noto in
città: Giuseppe Pardo Roques, detto Il Parnàs, presidente della Comunità israelitica, di cui si favoleggiano le immense ricchezze e le singolari fobie. È stata una delazione a portare gli aguzzini sulle tracce sue e delle
altre undici persone che si trovavano sotto il suo tetto? E perché? In
quali ambienti sono maturate le premesse della tragedia?
Carla Forti racconta la vicenda nella sua interezza in un’indagine che
incrocia le risorse della storia orale con le ricerche d’archivio per sciogliere i nodi di un caso reso ambiguo, nel corso degli anni, da reticenze e vociferazioni. Descrivendo l’ambiente e il contesto, dalle nuove solidarietà nate tra ebrei e non ebrei, ai silenzi dettati dalla paura o dall’interesse, l’autrice recupera dall’oblio memorie rimosse di un passato che
continua a dividere gli italiani.
Carla Forti (Verona 1938) vive e lavora a Pisa dove ha a lungo insegnato. Ha pubblicato vari testi a carattere didattico e due saggi di critica dantesca. Si è occupata di storia della Conquista spagnola nel Nuovo Mondo e della disputa sulla “guerra giusta” in saggi usciti in riviste specialistiche e volumi collettanei. In ambito di storia contemporanea, dopo Il caso Pardo Roques (Einaudi 1998, Quodlibet 2021) ha pubblicato Dopoguerra in Provincia. Microstorie pisane e lucchesi 1944-1948 (FrancoAngeli 2007), Palestina in Toscana. Pionieri ebrei nel Senese 1934-1938 (con Vittorio Haim Luzzatti, Aska 2009). Per Quodlibet ha curato traduzione, introduzione e note di Pedro Cieza de León, L’impero degli Incas (2015) e id., Scoperta e conquista del Perù (2020).