Si è discusso in passato se eretico sia colui che è giudicato tale dalla Chiesa
(Benedetto Croce), o se invece non sia chi sceglie di esserlo ribellandosi
a ogni e qualunque comunione ecclesiastica (Delio Cantimori). In
questo libro si incontrano eretici tanto dell’uno quanto dell’altro tipo,
ma non solo: ci fu anche chi criticò la Chiesa senza per questo incorrere
in condanne, anzi provocando un chiarimento positivo. Del resto, l’eresia
(etimologicamente, “scelta”) era stata giudicata dall’apostolo Paolo,
nella cristianità allo stato nascente, un contributo utile alla ricerca della
verità. Ma la parola, insieme con i fenomeni che designava, doveva attraversare
secoli di storia e della storia non poteva sfuggire alla legge fondamentale:
il mutamento. Così, man mano che i confini dell’ortodossia
della Chiesa venivano fissati, ci fu sempre meno spazio per l’eretico,
il che non impedì alla pianta del dissenso religioso di mettere radici e
moltiplicare le sue forme.
Ma come nascono le eresie? I casi e le questioni di cui si parla nei
saggi qui raccolti appartengono per lo più alla storia della cultura e della
vita religiosa italiana nella prima età moderna, segnata dalla Riforma
protestante e dalla reazione cattolica. La frattura dell’unità religiosa europea
e i nuovi legami formatisi tra poteri statali e confessioni religiose
dovevano esportare i confronti e i conflitti oltre i confini del vecchio
mondo. Al contempo, è in quest’epoca che nasce lo studio moderno
della religione quando, con Machiavelli, “religione” diventa un termine
neutro, valido per indicare e confrontare religioni diverse, e si accantona
la distinzione tra l’unica vera e le false.
Adriano Prosperi (1939) è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue opere ricordiamo: per le edizioni Einaudi, Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari (1996 e 2009), Dare l’anima. Storia di un infanticidio (2005 e 2015), Delitto e perdono (2014 e 2016), Un volgo disperso. Contadini d’Italia nell’Ottocento (2019 e 2021), Un tempo senza storia (2021); per le edizioni di Storia e Letteratura, Gian Matteo Giberti (1969 e 2011) e L’inquisizione romana (2003); per le edizioni Feltrinelli, L’eresia del Libro grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta (2000 e 2011); per l’editore Mauvais Livres, Il lato sinistro (2021). Per Quodlibet ha pubblicato, con Carlo Ginzburg, Giochi di pazienza (2020), Eresie (2021) e Inquisizioni (2023).