Il libro raccoglie per la prima volta in una serie organica tutti i «disegni
letterari» di Giacomo Leopardi: sono progetti di opere che Leopardi
accumulò, con ardimento visionario, per tutta la vita, pur nella consapevolezza dolorosa delle scarse possibilità di portarli a compimento. I quasi duecento titoli di opere trasmessi da questi documenti – titoli spesso
corredati da un’esposizione più o meno dettagliata di temi, modelli o
spunti relativi ai vari progetti – costituiscono forse la migliore testimonianza dell’inesauribile impulso vitale e ideativo di un autore che trova nel non-finito la sua dimensione più profonda, oltre che la ragione della
sua sorprendente attualità.
I diciassette disegni letterari, annotati su carte sparse e minuscoli fogliettini che Leopardi ha sempre gelosamente custodito, sono pubblicati con criteri filologici rigorosi a partire da una nuova disamina dei manoscritti, e accompagnati da un ricco commento che discute nel dettaglio
le tracce offerte, mettendole in relazione con l’intera opera leopardiana
e con le voci degli altri protagonisti della modernità europea.
Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837), il maggiore poeta, prosatore e pensatore italiano della modernità, pubblicò in vita due grandi opere, i Canti e le Operette morali. Solo l’emersione, dopo la sua scomparsa, di una sterminata produzione manoscritta e priva di compimento (si pensi, prima di tutto, allo Zibaldone) ha rivelato ai posteri il suo profilo più autentico; quello, cioè, di un autore irriducibilmente “intenzionale”, animato da una feconda forza “inaugurante”.