La discussione sul potere delle immagini nelle società contemporanee attraversa da più di mezzo secolo discipline differenti: dalla storia dell’arte alla teoria dei media, dalle scienze sociali alla filosofia. Fin dalla sua origine, però, la riflessione del secondo Novecento sul fenomeno ha rischiato di tradursi in una contrapposizione tra interpretazioni trionfalistiche e previsioni catastrofiche: da una parte, le profezie di un esaltante mondo dell’immediatezza e della pura visibilità; dall’altra, le fobie e i timori destati da una realtà che sembra destinata a liquefarsi o a trasformarsi in apparenza. Questo volume propone un bilancio della questione e, spostandosi dai luoghi comuni all’indagine filosofica, ne individua alcuni temi-chiave: la fine dell’arte; la vicenda dell’ermeneutica contemporanea; la nascita della cultura visuale; le discussioni classiche e moderne sul rapporto tra l’immagine e la parola.
Alberto Martinengo è ricercatore in Filosofia teoretica alla Scuola Normale Superiore (Pisa). Si occupa delle eredità della filosofia continentale novecentesca. Lavora inoltre su tematiche legate alla teoria della metafora, in particolare sulle relazioni tra la parola, l’immagine e i loro rispettivi usi politici. Tra i suoi libri: Il pensiero incompiuto. Ermeneutica, ragione, ricostruzione in Paul Ricoeur (2008); Filosofie della metafora (2016); Un pensiero anarchico. Filosofia, azione e storia in Reiner Schürmann (2021).