Tra i molti autori novecenteschi cui Pier Vincenzo Mengaldo ha dedicato nel tempo la sua attenzione critica, Vittorio Sereni è uno dei più amati e ricorrenti, a partire dal saggio Iterazione e specularità in Sereni
del 1975, che ne fornisce una prima caratterizzazione stilistica. Negli
interventi successivi, scritti nell’arco di un quarantennio, Mengaldo
non solo allarga e approfondisce l’indagine sulla lirica sereniana, anche nella forma – in cui l’autore eccelle – dell’explication de texte, ma affianca all’analisi del poeta quella del traduttore e del prosatore, critico e narrativo, pervenendo, come nel bellissimo ricordo qui collocato
in posizione iniziale, a comporre un ritratto unitario, lucido e insieme
commosso, dell’amico.
«Il prossimo ventisette luglio saranno cent’anni dalla nascita di
Vittorio Sereni. È pensando a questa ricorrenza che ho creduto non
inopportuno raccogliere in volume la maggior parte dei miei scritti
su di lui, che è stato uno dei massimi poeti del secolo passato, e un
“grande amico” di cui non mi stanco di rimpiangere la perdita precoce. Dunque, “per” Vittorio Sereni e non “su”». Così, nel 2013, scriveva Mengaldo introducendo la prima edizione del presente volume,
che – subito scomparso dalla circolazione – viene ora finalmente
ripubblicato.
Pier Vincenzo Mengaldo (1936) ha insegnato Storia della lingua italiana in diverse università italiane e straniere, soprattutto a Padova. È autore di saggi, curatele e antologie su scrittori del passato e del presente (da Dante a Leopardi, da Pascoli a Sereni). I suoi contributi critici su autori del XX secolo sono raccolti nelle diverse serie dei volumi La tradizione del Novecento (la quinta è uscita da Carocci nel 2017). Memorabile resta l’antologia, più volte ristampata, sui Poeti italiani del Novecento (Mondadori, 1978). Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Com’è la poesia (Carocci, 2018), Per Primo Levi (Einaudi, 2019) e Dal Medioevo al Rinascimento. Saggi di lingua e stile (Salerno, 2019). Presso Quodlibet sono apparsi I chiusi inchiostri. Scritti su Franco Fortini (2020) e Per Vittorio Sereni (2022).