“Roma come stai?” ha preso quest’anno la forma di un libro perché non
è stato possibile tornare in piazza, come il Dipartimento di Architettura e
Progetto dell’Università Sapienza di Roma aveva fatto per tre anni, a partire dal 2017, spostandosi dalle aule della sua sede di piazza Borghese allo spazio aperto.
La pandemia ci ha impedito di trovarci insieme per comunicare con i cittadini di Roma, per presentare e discutere con loro le nostre ricerche sulla città
e i suoi territori. Avevamo iniziato a porre questa semplice domanda alla
nostra città, scegliendo una formula nella quale si ritrova un’espressione di
affetto, preoccupazione e desiderio di cura.