Composto da più di trecento voci redatte da oltre sessanta studiosi di
diverse generazioni, questo dizionario consente di esplorare, a partire da
molteplici punti di osservazione, l’opera di Lucio Fontana (1899-1968), il
maestro italo-argentino che con le sue ricerche plastiche e pittoriche ha
contribuito, al pari di pochi altri artisti del Novecento, al sovvertimento e
alla ridefinizione dell’idea di spazio e della sua percezione.
Nel corso della sua carriera, che lo ha condotto da Rosario de Santa
Fe a Milano, Fontana ci ha trasmesso un’ampia e rilevante produzione
che non si esaurisce negli episodi più celebri (i «Tagli», i «Buchi», gli
«Ambienti spaziali»), e che lo ha proiettato sulla scena internazionale
da Parigi a New York, fino in Giappone. La tensione costitutiva del suo
lavoro – tra spinta all’astrazione e volontà di immersione nella vitalità
organica della materia, tra rarefazione «cosmica» e corporeità erotica,
tra sprezzatura formale e apertura alle innovazioni tecnologiche – si è
riversata in una pluralità di sperimentazioni che valicano le barriere tra
tecniche, generi e registri stilistici.
La formula del dizionario, con la sua struttura aperta, si è rivelata congeniale al confronto libero con una tale ricchezza di proposte e ideazioni.
Le voci, configurate come brevi saggi critici, sono dedicate a singole opere, a serie e a cicli, ma anche a progetti mai realizzati, o ancora a tematiche
e a categorie concettuali che percorrono trasversalmente le diverse forme
dell’attività di Fontana; alle tecniche e ai materiali pittorici e costruttivi
da lui prediletti; ad artisti, amici, scrittori, critici, collezionisti, collettivi,
movimenti, luoghi di incontro e di socialità mondana che si intrecciano a
vario titolo con la sua storia; ad accademie, scuole, centri espositivi, mostre e rassegne che ne hanno segnato durevolmente la vicenda creativa; a
capitoli particolarmente significativi della ricezione critica della sua opera,
in Italia e nel mondo.