Catalogo / Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali

Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali
Il Politecnico di Torino e le politiche del regime fascista 1938-1945
ISBN 9788822907547
2022, pp. 144
140x215 mm, brossura con bandelle, illustrazioni bn
€ 16,00
€ 15,20 (prezzo online -5%)
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Il libro

Le leggi razziali del 1938 dichiarano espulsi dalle università italiane i docenti, i collaboratori, gli assistenti e tutto il personale amministrativo «di razza ebraica». Come accade in tutti gli atenei italiani, i «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista» vengono impartiti con tempestiva circolare anche al Politecnico di Torino, la cui dirigenza non è ostile agli ordini giunti dal Ministero dell’Educazione Nazionale: sia il rettore dell’epoca che il suo successore (in carica fino al 1945) si dimostrano infatti interpreti fedeli delle direttive del regime.
Grazie a un’approfondita ricerca archivistica, il presente volume illustra gli effetti e le ripercussioni dell’applicazione delle leggi razziali all’interno del contesto accademico del Politecnico di Torino. L’applicazione della normativa antiebraica viene descritta nel concreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà delle normative discriminatorie né le biografie personali e professionali di alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron, Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves. La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sfera dell’istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architetti e Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchina accademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per la comprensione delle ricadute – anche politiche – dei provvedimenti nei diversi contesti della storia istituzionale.
L’analisi delle carte d’archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un’ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storico di drammatica rilevanza.

Indice
  • Introduzione, di Sergio Pace
  • Prefazione, di Massimiliano Savorra
  • Premessa
  • Abbreviazioni
  • Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali
  • Il Politecnico di Torino e le politiche del regime fascista 1938-1945
  • I. «Il Consiglio ne prende atto»: il censimento del personale e i risvolti accademici
  • II. Il processo di fascistizzazione: il riscontro e le conseguenze sulla macchina accademica
  • III. Le conseguenze sull’esercizio della professione
  • IV. Il sequestro dei beni dopo l’espulsione
  • V. Il Politecnico di Torino nel secondo dopoguerra: i casi di reintegrazione
  • Epilogo. La Commissione di epurazione
  • Notizie biografiche
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi
L'autore
Cinzia Gavello

Cinzia Gavello è architetto, dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica e assegnista di ricerca in Storia dell’architettura presso il Dipartimento di Architettura e Design (dad) del Politecnico di Torino. È inoltre docente a contratto per il corso di Storia e cultura del design presso il Dipartimento di Interior Design dell’Istituto d’Arte Applicata e Design (iaad.) di Torino e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Pavia. La sua attività di ricerca è rivolta principalmente allo studio della storia dell’architettura moderna e contemporanea, ma verte anche sui temi della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio architettonico e urbano.

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