IT. Il volume propone la
trascrizione, accompagnata
dalla traccia audio, del seminario di Maria Lai organizzato da Enrico Crispolti e
Silvia Loddo durante l’anno
accademico 2005-2006 della
Scuola di Specializzazione
in Storia dell’Arte dell’Università di Siena.
In dialogo con Crispolti,
l’antropologo Pietro Clemente, il regista Francesco
Casu, gli allievi e i docenti
della Scuola, Maria Lai
ripercorre le trame poetiche
di alcuni suoi lavori ispirati
a storie inventate, fiabe e
leggende, e racconta i suoi
esordi a Roma con Marino
Mazzacurati e a Venezia
con Arturo Martini; la
prima «accademia di belle
arti» fatta da bambina sulle
tavole del pane e sui muri di
casa pasticciati col carbone;
l’importanza delle sue radici, così forti per l’artista che
radicalmente puntualizza:
«Io non sono nata in Sardegna. Io sono Sardegna».
Il volume contiene la trascrizione delle conversazioni, un apparato iconografico e un QR code mediante
cui accedere alle registrazioni audio originali.
EN. This volume presents a
transcript of the accompanying audio recording of
a conversation with Maria
Lai organized by Enrico
Crispolti and Silvia Loddo,
held in the 2005-2006 academic year at the Graduate
School of Art History at the
University of Siena.
In the course of her exchange with Crispolti
himself, anthropologist
Pietro Clemente, filmmaker
Francesco Casu, and the
students and teachers of the
School, Maria Lai retraces
the threads of her poetic works inspired by made-up stories, fairytales, and
legends, and she also tells
her own stories. These include ones about her artistic
education under Marino
Mazzacurati in Rome and
Arturo Martini in Venice,
as well as about her personal childhood art academy
playing with bread dough
on kitchen counters and
scribbling all over walls with
charcoal. She also reflects
on her strong relationship
with her roots, radically
stating: “I was not born in
Sardinia. I am Sardinia.”
In addition to the text and
the images, the book contains a QR code to access the
original audio recordings.
IT. Enrico Crispolti (Roma, 1933-2018), storico dell’arte e critico militante, ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Roma e nelle università di Salerno e di Siena dove ha diretto la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. Si è occupato di Futurismo, dell’Informale e della sua eredità, di Nuova Figurazione e Pop Art, dei rapporti fra Arte e partecipazione sociale e di Arte ambientale. Ha curato i cataloghi generali di Renato Guttuso, Lucio Fontana, Enrico Baj, Valeriano Trubbiani, Sergio Vacchi, Vittorio Corona, Mattia Moreni, Guido Pajetta, Gianni Dova, Francesco Somaini e ha progettato quello di Piero Dorazio. Ha dato vita a uno dei più importanti archivi privati di documentazione del contemporaneo, l’Archivio Enrico Crispolti. www.archiviocrispolti.it
EN. Enrico Crispolti (Rome,
1933-2018), art historian and
militant critic, taught at the
Fine Arts Academy in Rome
and at the Universities of
Salerno and Siena where
he was the director of the
Graduate School of Art History. His research focused
on Futurism, Informel and
all that it inspired, New
Figuration and Pop art, the
relationship between art and
social participation, and environmental art. He edited
the catalogues raisonnés of
Renato Guttuso, Lucio Fontana, Enrico Baj, Valeriano
Trubbiani, Sergio Vacchi,
Vittorio Corona, Mattia
Moreni, Guido Pajetta,
Gianni Dova, Francesco Somaini, and planned one for
the work of Piero Dorazio.
He also created one of the
most important private
archives of documents on
contemporary art, the Archivio Enrico Crispolti.
www.archiviocrispolti.it
IT. Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013), sospesa in un
tempo in cui si combinano
antichità secolari e attualità, è
stata intenta per oltre cinquant’anni nel suo straordinario gioco dell’arte. Instancabile sperimentatrice di tecniche
e materiali, dagli anni Sessanta carica tele e telai di grovigli
di fili che si trasformano in
grafie libere di pagine scritte
o in costellazioni, mappe e
geografie fantastiche. Il filo
è mezzo espressivo privilegiato, elemento materico ma
anche segno, assimilabile al
suo raffinato tratto grafico,
per diventare poi un nastro
che lega silenziosamente un
intero paese alla montagna.
fondazionemarialai.it
EN. Maria Lai (Ulassai, 1919 -
Cardedu, 2013), suspended in
a temporal dimension combining the ancient with the
current, for over fifty years
approached art as her own
extraordinary form of playing. Always experimenting
with techniques and materials, beginning in the 1960s
she loaded canvases and
frames with tangles of threads
that morphed into wild lines
of writing, constellations,
maps, imaginary geographies.
Threads were her favorite
means of expression, not just
in their material form, but
also as lines in her refined
works of graphic art, even
becoming the very thing that
quietly tied an entire village
to its mountain.
fondazionemarialai.it