Catalogo / L’epos impossibile

L’epos impossibile
Il mito di Enea nel Novecento
ISBN 9788822908001
2022, pp. 224
140x215 mm, brossura
€ 20,00
€ 19,00 (prezzo online -5%)
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Il libro

«Virgilio è, oggi, ancora abbastanza vivo per portare il peso del nostro destino?», si chiedeva Maurice Blanchot. Si potrebbe estendere l’interrogativo anche al suo personaggio più famoso: depositato nelle pieghe della memoria, collettiva e individuale, il mito di Enea ha occupato anche nel Novecento un posto di straordinario rilievo nell’immaginario dell’Occidente. Negli anni tormentati tra le due guerre molti intellettuali, tra cui Eliot, Curtius e Broch, individuarono in Virgilio una centralità e una solidità da contrapporre al dilagante caos che portò all’avvento dei fascismi. Dopo la guerra poeti come Giorgio Caproni e Giuseppe Ungaretti restituirono senso e significato alla tradizione classica e in particolare all’eredità virgiliana, deformata e strumentalizzata dalla retorica del regime. Questo studio si sofferma inoltre sulle narrazioni e le infinite metamorfosi del personaggio di Enea nella letteratura del Novecento: tra abbassamenti parodici e inversioni di segno, Carlo Emilio Gadda, Luigi Malerba, Giuliano Gramigna e Sebastiano Vassalli restituiscono voce a un personaggio che fa dell’empietà la sua cifra distintiva. E oggi? Svaniti i compagni, perduto il padre, nelle rielaborazioni contemporanee Enea non è più l’eroe dal destino luminoso, ma l’uomo in fuga dalle troppe guerre che affliggono il presente: lo sconfitto, l’esule che affronta con disperazione il mare, esposto a nuovi drammatici naufragi. L’eroe ha dunque ancora molto da dirci.

Indice
  • Introduzione
  • 1. Ripensare l’Europa. Virgilio tra difesa della tradizione e tramonto dell’Occidente
    • 1.1. Sulla terrazza di Elsinore: gli intellettuali europei testimoni della crisi
    • 1.2. «The classic of all Europe»: Virgilio custode della tradizione
    • 1.3. «Una pesante croce da portare»: Eliot, Haecker e l’interpretazione cristiana di Virgilio
    • 1.4. Curtius, Borchardt e l’idea di Europa
    • 1.5. Se Virgilio muore: Der Tod des Vergil di Hermann Broch
  • 2. «La più nazionale delle leggende». Virgilio nel ventennio fascista
    • 2.1. «L’antico, il nuovo, l’eterno vate»: il bimillenario virgiliano (1930)
    • 2.2. Virgilio cantore dell’Impero
    • 2.3. Due voci dissonanti: Tommaso Fiore e Concetto Marchesi
  • 3. Per un’epica dei vinti: letture postbelliche dell’Eneide
    • 3.1. Giuseppe Ungaretti: memorie dell’Eneide, verso la Terra Promessa
    • 3.2. Giorgio Caproni: «Non il mito bensì la verità di Enea»
  • 4. Altre narrazioni. Se Enea perde la sua pietà
    • 4.1. Rivisitazioni onomastiche: Enea tra nuove genealogie e smarrimento del nome
    • 4.2. Sul lettino dello psicanalista: padri e figli nell’Empio Enea di Giuliano Gramigna
    • 4.3. «Ammazzate i bambini!»: Un infinito numero di Sebastiano Vassalli
  • 5. Rifrazioni. Sulle tracce di Enea nella contemporaneità
    • 5.1. La forza della fragilità
    • 5.2. Il teatro dalla parte di Enea
  • Indice dei nomi
L'autore
Laura Vallortigara

Laura Vallortigara ha conseguito il dottorato di ricerca in Italianistica nel 2017 presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, in cotutela con l’Università di Losanna. Ha svolto attività di ricerca come assegnista presso l’Università Milano-Bicocca dal 2018 al 2021, con un progetto dedicato allo studio dell’opera di Giuliano Scabia a partire da materiali d’archivio. Si è occupata di ricezione del classico, di poesia e narrativa contemporanea e di onomastica letteraria.

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