Catalogo / Muoversi in uno spazio stretto

Muoversi in uno spazio stretto
Verso una nuova mobilità
ISBN 9788822908827
2022, pp. 144
140x215 mm, brossura con bandelle
€ 16,00
€ 15,20 (prezzo online -5%)
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Il libro

«Non c’è più tempo per riconfigurare le ampie porzioni di territorio che si sono sviluppate in modo disperso. In Occidente i tempi delle grandi trasformazioni legate all’esplosione demografica e alla crescita economica sono terminati. In questi territori occorre modificare le infrastrutture, despecializzarle e creare un sistema di reti per la micromobilità».

La rincorsa all’accelerazione, costantemente evocata da progetti quali i treni Hyperloop lanciati dentro tubi pressurizzati, continua a sedurci ancora oggi. Animazioni 3d ci invitano a immaginare un mondo in cui, grazie a tecnologie futuribili, potremo percorrere in tempi sempre più ridotti distanze sempre più ampie – il tutto coordinato da ambienti digitali.
Il nostro continuo consumo di spazio attraverso la compressione del tempo non è più tollerabile, come sostiene il noto professore di sviluppo sostenibile John Whitelegg. I consumi energetici e di materiali necessari a garantire la mobilità di persone e cose hanno contribuito e stanno contribuendo ad aggravare le varie crisi che affliggono il pianeta, dalla perdita di biodiversità alle emissioni di gas nocivi.
Muoverci sempre più spesso e sempre più velocemente, cioè, non solo va nella direzione opposta a quella tracciata dalla transizione ecologica, ma negli ultimi decenni ha determinato – soprattutto a causa dell’automobile – un crescente sviluppo dello sprawl, con una conseguente perdita della relazione di prossimità, contribuendo a sviluppare una progressiva atomizzazione sociale. Ecco perché dobbiamo radicalmente cambiare il modo in cui ci spostiamo; ed è in questo senso che il presente volume, fornendo alcuni tangibili esempi di trasformazione (Mosca, Parigi, Milano, Barcellona), cerca di delineare le coordinate utili a orientarci nella grande trasformazione della mobilità contemporanea. Le nuove forme di mobilità devono infatti diventare una struttura centrale delle nostre città densamente popolate, ma anche dei territori urbanizzati a bassa densità. Ed è una sfida che possiamo e dobbiamo vincere – collettivamente.

Indice
  • Introduzione
    • La dimensione dello spostamento - Pianificare la nuova mobilità - La struttura del testo - Ringraziamenti
  • 1. Il mostro di piazzale Maggi
    • 1.1 Un reperto di un passato recente - 1.2 Arriva l’automobile negli Usa e in Europa - 1.3 L’Italia - 1.4 Un passato recente ormai lontano
  • 2. Rivoluzioni silenziose
    • 2.1 Donald Duck in Old California - 2.2 Le esternalità dell’automobile - 2.3 Arrivano i SUV - 2.4 Il patto faustiano
  • 3. Un grave errore
    • 3.1 L’urbanistica dell’automobile - 3.2 Tre precursori - 3.3 Tre progetti emblematici - 3.4 A new way of doing things – la Rive Droite di Parigi
  • 4. Regolare i semafori del passato
    • 4.1 Cambia il ruolo del pianificatore della mobilità - 4.2 Un nuovo modo di operare - 4.3 L’Area C - la congestion charge - 4.4 Crisi climatica e cambiamento urbano
  • 5. Spostarsi nell’era della crisi climatica
  • 5.1 Al Gore e Norman Foster - 5.2 Masdar: la fonte - 5.3 Never plan around a technology - 5.4 Il tempo a disposizione si accorcia
  • 6. In viaggio verso Marte
    • 6.1 Elon Musk ci porta nello spazio - 6.2 Tesla Suburbs e la Boring Company - 6.3 Sempre più veloci con l’Hyperloop - 6.4 Technology is not the answer
  • 7. Mobilità e Silicon Valley
    • 7.1 Heaven or hell - 7.2 Lo spazio della città e lo spazio dell’autombile - 7.3 Un artista a Berlino governa la mobilità - 7.4 Have we forgotten how corporate works?
  • 8. Virtualmente presenti, fisicamente distanti
    • 8.1 The End of Big - 8.2 Concentriamo gli addetti! - 8.3 A Milano e al confine messicano con gli Usa - 8.4 Viaggiare nel cyberspace
  • 9. Uscire dal tunnel
    • 9.1 Un futuro incerto - 9.2 L’impatto della pandemia e il decoupling - 9.3 Il tunnel Gattamelata - 9.4 Le grandi infrastrutture servono?
  • 10. Le lezioni di piazzale Loreto!
    • 10.1 Le diverse densità dello spazio antropizzato - 10.2 Il Covid-19 e le piste ciclabili - 10.3 Elasticità della domanda e modelli di simulazione - 10.4 Piazzale Loreto: lessons learned
  • 11. La città è per tutti
    • 11.1 Accelerazione e alienazione - 11.2 All’interno dell’abitacolo separati dal mondo - 11.3 I long distance walker - 11.4 La città della solidarietà intergenere
  • 12. Una città migliore è possibile
    • 12.1 Mosca: una città che cambia in cinque anni - 12.2 La Barcellona di Salvador Rueda - 12.3 Il consenso politico: il caso di Parigi - 12.4 Trasformiamo le città in cinque anni
  • 13. Arcipelago Italia
    • 13.1 Le città e le aree periurbane - 13.2 Le biennali di Venezia e Shenzhen - 13.3 Il progetto di Valdera - 13.4 MaaC Mobility as a Community
  • 14. La mobilità per un futuro prossimo
    • 14.1 Lo stato delle cose - 14.2 Le città hanno una forma - 14.3 L’automobile come mezzo sostenibile? - 14.4 Un futuro già vecchio
  • 15. È tempo di agire
    • 15.1 Verso i 10 miliardi di abitanti sul pianeta - 15.2 Futuri incerti - 15.3 La nuova guerra climatica - 15.4 Dobbiamo cambiare tutto
L'autore
Federico Parolotto

IT. Federico Parolotto è architetto, senior partner e CEO della milanese MIC-HUB, società di consulenza in pianificazione urbana e dei trasporti che dal 2009 collabora con aziende, istituzioni pubbliche e studi di progettazione in diversi paesi. Con il team MIC-HUB ha partecipato a numerosi progetti di ricerca: tra gli altri, la sezione della mobilità per Arcipelago Italia, il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2018, curato da Mario Cucinella, e la mostra Eyes of the City curata da Carlo Ratti (MIT), dal Politecnico di Torino e dallo SCUT (curatori accademici), all’interno della Biennale di Shenzhen del 2020. Ha collaborato con numerose riviste internazionali e ha partecipato a seminari in varie università internazionali.

EN. Federico Parolotto is an architect and Senior Partner at MIC-HUB, the Milan-based urban planning and transport consultancy firm, which has been collaborating with companies, public institutions and design studios in many different countries since 2009. Together with the MIC-HUB team, he has participated in several research projects, including, among others, the mobility component for Arcipelago Italia, the Italian pavilion at the 2018 Venice Biennale, curated by Mario Cucinella, and the Eyes of the City exhibition by Carlo Ratti (MIT) from Politecnico di Torino and SCUT (academic curators) at the 2020 Shenzhen Biennale. He has also written numerous articles for international magazines and participated in seminars at various international universities.

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